Agrigento. Operazione “Pretty Woman”. Rinviata a giudizio la modicana Galfo Ansaldi

Va a giudizio la modicana Adele Galfo Ansaldi, 45 anni, coinvolta nell’operazione anti-prostituzione denominata “Pretty Woman” eseguita dalla Procura della Repubblica di Agrigento. Il Giudice per le Udienze Preliminari presso il Tribunale di Agrigento, Luisa Turco, ha rinviato giudizio la donna e Michele Cimò, 59 anni, di Agrigento. Le indagini dei carabinieri sgominarono un giro di squillo all’interno di alcuni appartamenti tugurio di Fontanelle, San Leone e nella zona industriale. La prima udienza del dibattimento è in programma il 12 luglio. Alla donna, che è difesa dall’avv. Ignazio Galfo del Foro di Modica, era stato notificato l’ordine di applicazione della misura cautelare dell’obbligo di dimora a Modica. Quando fu interrogata dal Gip della Città dei Templi, Stefano Zammuto, aveva respinto ogni accusa. La sua posizione, rispetto al resto dell’impianto accusatorio, appare in maniera marginale, risultando, il suo nome, solo in poche pagine che riportano le intercettazioni. Furono t re arresti e due obblighi di dimora quelli eseguiti dai carabinieri lo scorso mese di novembre. Secondo le indagini dei militari dell’Arma, vi era una vera e propria organizzazione che sfruttava giovani cubane, cinesi, colombiane e dominicane. A gestire il ”traffico” di clienti sarebbe stata una donna originaria di Panama, mentre, secondo l’accusa, la Galfo Ansaldi avrebbe mantenuto i contatti con i clienti. L’indagine è scaturita in seguito alle lamentele degli abitanti dei vicini appartamenti nei quali le donne ricevevano. Nel corso dell’operazione, furono sequestrate anche due abitazioni dove, secondo gli inquirenti, le giovani donne extracomunitarie effettuavano le prestazioni sessuali. I clienti pagavano da un minimo di 70 euro a un massimo di 100 euro.

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