Modica. I Popolari per la Sicilia: “Rivalutare il sito archeologico di Cava Ispica”

cassarino-salvatoreDa anni il versante nord del parco archeologico di Cava d’Ispica, in contrada Baravitalla, territorio del comune di Modica, versa in una condizione di forte abbandono, dove i pericoli mettono a rischio anche l’incolumità fisica di visitatori e passanti nonché dei residenti.
1. Non esiste sulla strada principale alcuna tabella che indichi la presenza di un’area archeologica;
2. Il ponte che univa i due versanti della cava (detto “ra Marchisa”), è pericolante da quasi otto anni, inagibile e mai più riparato; a distanza di parecchi anni dal crollo, a causa di un’alluvione, i residenti e i visitatori sono costretti a circumnavigare tutta Cava Ispica per raggiungere il lato opposto del ponte.
3. La realizzazione di strutture turistiche non è mai avvenuta e quel poco già fatto è stato abbandonato all’incuria e alla mercé dei vandali;
4. L’accesso alle testimonianze archeologiche di quella zona è impossibile a causa dell’erba alta e fitta e dei cumuli di rifiuti;
5. l’area che dovrebbe essere adibita a parcheggio è invasa da vegetazione e rifiuti; a fianco, sono ubicati i servizi igienici, per poter accedere ai quali occorre necessariamente fare uso di un decespugliatore, per poi scoprire che non esistono più.

A dire il vero, oggi, rimane ben poco di tutto ciò che venne realizzato negli anni novanta con l’impiego di un ingente somma di 545 milioni che, ricordiamo, era danaro pubblico prelevato ai cittadini.

“A Cava d’Ispica – spiega il coordinatore cittadino, Salvatore Cassarino -, degrado, abbandono, vandalismo, abusivismo ambientale, sperpero di denaro pubblico permangono da diversi anni.

Alla luce di quanto evidenziato, i Popolari per la Sicilia intendono sollecitare il Sindaco per rivalutare Cava Ispica, per cui chiediamo la convocazione una conferenza di servizio con la Sovrintendenza di Ragusa in cui si affronti il problema della manutenzione del sito di Cava Ispica e della realizzazione delle infrastrutture, con particolare riguardo alla ricostruzione del ponte, per il quale diventa impensabile che dopo tutti questi anni debba ancora essere ristabilito.

L’obbiettivo di far rivivere l’intera zona, ripristinando le necessarie infrastrutture ricettive e creando i presupposti per uno sviluppo turistico rispettoso dei luoghi, in grado anche di offrire quei servizi essenziali per i visitatori del parco, pensiamo debba essere prioritario nella scelta degli interventi da fare con la massima urgenza.

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