Non è difficile trovare nel territorio modicano cantieri edili aperti (solo in prossimità del ponte Guerrieri se ne contano 3 nel giro di pochi metri) senza l’apposita tabella, in vista del pubblico, chiaramente leggibile, così come previsto dall’art. 57 del vigente regolamento edilizio comunale), in cui siano riportati:
Nome e cognome del proprietario committente;
Nome e cognome e titolo professionale del progettista e del direttore dei lavori;
Denominazione dell’impresa assuntrice dei lavori;
Estremi della concessone edilizia.
Un cantiere edile senza la chiara segnalazione della licenza edilizia si suppone essere abusivo.
Le violazioni sono punite con le sanzioni penali ed amministrative, previste dalle norme vigenti; inoltre il dirigente del competente ufficio comunale verifica entro 30 giorni la regolarità delle opere e dispone gli atti conseguenti (art. 27 del DPR n. 380 del 6/6/2001). IL ricorso alle sanzioni è stato confermato dalla sentenza n. 16037 dell’11/5/32006 della Cassazione.
“Nonostante le diverse segnalazioni verbali, avanzate all’Assessore al ramo, di violazione delle suddette prescrizioni – denuncia Nino Cerruto, consigliere comunale do Una Nuova Prospettiva – in alcuni cantieri ancora non compare alcuna tabella. Ne discende logicamente che il personale addetto o non arriva ad effettuare i dovuti controlli oppure gli eventuali interventi non sono sufficientemente efficaci”. Cerruto chiede. adesso la predisposizione di tutti quegli atti per attrezzare adeguatamente i competenti uffici addetti ai controlli in un settore, come quello edilizio, in cui i dati sembrano indicare diffuse e vaste violazioni. Pare infatti che presso l’ufficio tecnico giacciono circa 6.00 pratiche di richieste di sanatoria, oltre alla vicenda legata alle 300 case abusive che, secondo una disposizione regionale dovrebbero essere abbattute. “Il rispetto delle prescrizioni urbanistiche – conclude – contribuisce alla tutela del territorio e garantisce gli imprenditori che operano nel pieno rispetto della legalità”.