Modica. L’indagine sull’intimidazione all’on. Riccardo Minardo: il capretto non è allevato in zona

La polizia sta cercando di andare a fondo all’inquietante vicenda che ha coinvolto l’on. Riccardo Minardo, al quale è stato fatto trovare un sacchetto in plastica attaccato al cancello dell’ingresso pedonale della sua villa di Contrada Cappuccina, con dentro una testa di capretto mozzata. La vicenda comincia ad avere degli aspetti più chiari. Innanzitutto il sacchetto è stato trovato la mattina di sabato scorso dalla moglie del parlamentare modicano; si tratterebbe di un capretto che non viene allevato in questo territorio; alle corna era avvolto del nastro adesivo nero ed al centro una “scocca” rossa; otto chiodi infilzati alla testa, quattro al cervello ed altrettanti alla bocca quasi a volere lanciare un messaggio per la serie “pensare e parlare”. La testa dell’animale è decapitata per mano di gente inesperta in quanto il taglio non è uniforme. La Digos del Commissariato di polizia sta proseguendo nelle indagini con alcune perquisizioni effettuate presso abitazioni di persone comunemente conosciuta perchè dedite ad attività di magia o di guarigioni e così via dicendo visto che i presupposti riconducono principalmente ai riti woodoo. Minardo è persona molto devota e, comunque, scaramantica per abitudine e, quindi, il contesto potrebbe prefigurare a tale ipotesi. Il parlamentare non ha rilasciato alcun commento sulla vicenda, si limita a dire: “Mia moglie è rimasta sconvolta dopo avere ritrovato quel sacchetto e noi tutti in famiglia le stiamo vicini”.

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