Modica. Oltre 6 milioni di debiti per i rifiuti. Per quelli di Scicli arriva un commissario

Per il Comune di Modica potrebbe significare andare dritti verso il dissesto finanziario. Il Tar di Catania ha disposto nei giorni scorsi la nomina di un Commissario ad acta, il cui insediamento è già stato fissato per il prossimo 5 ottobre, che avrà il compito di recuperare per conto del Comune di Scicli una parte dell’esorbitante credito che vanta nei confronti del Comune di Modica, maturato a partire dall’anno 2000 per il conferimento dei rifiuti nella discarica di San Biagio. L’importo è stato riconosciuto dallo stesso Tribunale amministrativo in 6 milioni e 772 mila euro, ai quali andranno aggiunte altre centinaia di migliaia di euro per gli interessi legali e di mora maturati. Ed è una cifra che non corrisponde nemmeno al debito totale che il Comune di Modica ha maturato nei confronti della vicina Scicli tra il 2000 e il 2008, che si aggirerebbe addirittura intorno ai 14 milioni di euro. Questi 6 milioni e 772 mila euro si riferiscono invece solo al debito consolidato e non contestato, riconosciuto da entrambe le parti, per il periodo che va dal 2001 al 2004. Ma un recupero coatto, tout court, di questa cifra dalle casse già esangui del Comune di Modica potrebbe rendere inevitabile per l’Amministrazione Buscema ciò che tanto si è sforzata di evitare in questi due anni, ovvero la dichiarazione del dissesto finanziario. Basti pensare che il Bilancio 2010 non è ancora stato approvato – e anche in questo caso potrebbe arrivare da un momento all’altro la nomina di un Commissario, dato che i termini sono scaduti il 30 giugno e il Consiglio Comunale ancora non ha nemmeno incardinato il punto- proprio perchè l’Amministrazione ha dovuto ogni giorno mettere mano ai numeri a causa della pioggia dei decreti ingiuntivi che le sono stati man mano notificati. Anche su questo debito il Sindaco Antonello Buscema aveva proposto al collega Giovanni Venticinque una transazione al 50% che è stata rifiutata: il Comune di Scicli, dopo numerose diffide, messe in mora e decreti ingiuntivi a partire già dall’anno 2005, ha scelto quindi di andare fino in fondo lasciando al Tar l’ultima parola.