Lettera del Nursind agli infermieri dell’Asp di Ragusa. Riceviamo e pubblichiamo

“Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi!” queste le parole pronunciate da Tancredi al Principe di Salina nel Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, era la Sicilia del 1860, certo di tempo e di acqua sotto i ponti ne è passata, ma l’aforisma rimane tale e carico di significato per gli infermieri dell’ASP di Ragusa, in questi mesi abbiamo cercato di portare avanti problematiche che gli operatori avevano sempre richiesto per il riconoscimento di un diritto contrattuale.

In questi giorni abbiamo incassato come gruppo professionale e come organizzazione sindacale rappresentante gli infermieri due sonore sconfitte, (crediamo che non ci sia nessuna remora a parlare di sconfitte):

1- il mancato riconoscimento dell’art. 9 ( festività infrasettimanali) che lede la dignità economica del personale turnista, perché a parere della Direzione Generale non può essere elargito. Naturalmente acquisito il parere nei prossimi giorni invieremo nota all’Assessorato regionale alla Sanità richiedendo di avere una chiarificazione in merito, visto che l’ARAN si era gia espressa e riconosciuto al personale che ne faceva richiesta il pagamento dello straordinario o il riposo compensativo, vi terremo informati sull’evolversi della problematica (intanto il Ns. rappresentante legale sta seguendo le prime denunce dei lavoratori che nei mesi precedenti hanno prodotto richiesta).

2- il mancato riconoscimento del servizio di mensa aziendale o il sostituto buono pasto per gli infermieri, nella richiesta avanzata si evinceva “limitatamente hai turni notturni ed hai lavoratori che prolungano l’orario di lavoro per motivi di continuità assistenziale”, ancora una volta negato, senza che nessuno abbia mosso un dito, perché per qualche sigla sindacale e importante solo fare lotte clandestine.

Hanno perso e sono stati sconfitti i lavoratori, perché gli è stato negato un diritto contrattuale, non ha perso il sindacato o il sindacalista maggiormente rappresentativo o non firmatario.

Se sommiamo tutti i disagi che gli infermieri vivono quotidianamente, il non riconoscimento della funzione, la mancanza di figure di supporto nell’interno delle Unità Operative, le carenze organiche, le mobilità subite senza un minimo spiraglio di trattativa, ecco che, il dado è tratto, abbiamo sempre sentito dire che la sanità iblea è diventata MALATOCENTRICA, ma scusate, accanto al cittadino-utente chi ci sta? Di sicuro gli infermieri a cui vengono negati i diritti contrattuali.

Noi staremo sempre dalla vostra parte e vi auguriamo un sereno periodo di ferie.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa