Il consigliere Migliore “ri-scrive” al sindaco di Modica sulla Multiservizi. Riceviamo e pubblichiamo

Egregio signor Sindaco,
so che Lei non ama molto scrivere, specialmente quando si tratta di dare doverose risposte a Consiglieri che Le pongono questioni che dal loro punto di vista meritano riscontro, in quanto attengono a problematiche che investono la collettività, ma evidentemente a Suo giudizio vanno cestinate e magari commentate nel silenzio del Suo gabinetto con la frase:”vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare.”
E’ palese sig. Sindaco, che abbiamo modi diversi di concepire la politica e l’amministrazione d’un ente: Lei ritiene che il consenso popolare Le dia legittimità a non rispettare la parte politica avversa, io penso invece che nessuna forza dei numeri, autorizzi la non trasparenza e legittimi il diniego al confronto democratico.
Ho, a più riprese sollecitato un confronto serio che mettesse la parola fine alle diverse storture che caratterizzano la Multiservizi Spa, che facesse prendere coscienza a Lei ed alla Sua Giunta di quanto non fosse giusto buttare denaro pubblico in un carrozzone che ne ha già divorato tanto e risolvesse alcune anomalie che l’opinione pubblica non tollera più, in merito ad alcuni rapporti di lavoro che vanno risolti non con il buonismo ma con l’equità del buon amministratore.
Ma Lei si finge sordo!
Stamane, per gentile concessione, possiamo leggere su un quotidiano un intervento sul tema, scritto dall’amministratore unico della società, Giovanni Giurdanella che giustifica la lungaggine dei tempi con la preparazione degli atti propedeutici alla stesura dell’atto notarile per la liquidazione della società,tiene a precisare che la cifra da me denunciata corrisponde al lordo dello stipendio del direttore tecnico,definisce necessaria la figura d’un tale quadro e qualifica polemiche le mie riflessioni.
Il signor Giurdanella omette di dire però che spesso i tempi tecnici delle procedure nel pubblico, diventano asfissianti perchè non vengono adeguatamente seguiti; non ho mai sostenuto che il compenso di 104.000 euro del direttore tecnico fosse al netto, bensì relativo al costo complessivo per la società (dismessa)e sarebbe stato opportuno che l’amministratore spiegasse ai cittadini la necessità di tale figura professionale ed il perchè andasse mantenuta, sebbene in presenza di risultati che per il momento evito di definire.
Faccio infine osservare al signor Giurdanella che si può definire polemica una contestazione fatta per puro spirito di contraddizione.
A me pare invece che i dati relativi a questa vicenda siano sufficientemente oggettivi e pertanto non inquadrabili in una presunta polemica.
Chiedo al sig. Giurdanella : se piuttosto che amministrare una società interamente partecipata dal Comune, amministrasse una sua società, quindi con denaro proprio,penserebbe lo stesso di spendere oltre 100.000 euro l’anno per una figura il cui operato è discutibile, solo per usare un eufemismo?
Sig. Sindaco, io nella mia vita professionale come in quella politica,amo portare a termine le questioni che affronto, si convinca pertanto che chiuderò la mia attività epistolare solo quando daremo soluzione al problema, fino ad allora sarò il Suo costante controllore, perchè nè da cittadino,nè tantomeno da politico, riuscirò mai a tollerare il malgoverno e lo spreco di pubblico denaro.
Speranzoso che Lei possa familiarizzare con una penna, La saluto distintamente.

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