Il monitoraggio del ciclo dei rifiuti anche di natura speciale e la tutela del patrimonio ambientale posta in essere dai finanzieri di Ragusa hanno consentito di individuare una vasta area aziendale indebitamente utilizzata per la raccolta e il deposito della plastica dismessa delle serre.
Le Fiamme Gialle hanno conseguentemente sottoposto a sequestro un’area di circa 4500 mq ad Acate indebitamente utilizzata da una società ipparina quale luogo di raccolta e deposito della plastica dismessa dalle numerose serre presenti sul territorio.
La società, specializzata nello smaltimento di questo materiale, ne aveva accumulato oltre 20 tonnellate, senza che fossero state mai rilasciate le relative autorizzazioni da parte dei competenti uffici pubblici ed in totale assenza delle necessarie predisposizioni logistiche per lo stoccaggio in sicurezza del prodotto.
La necessità di ripristinare le serre per il prosieguo della produzione orto-floro-vivaistica impone agli imprenditori agricoli di sostituire la plastica usata nelle serre. Si viene quindi a creare un notevole indotto collegato alla raccolta ed alla dismissione di una grande quantità di materiale che, se non trattato con le dovute cautele, può essere molto pericoloso per l’ambiente e la salute pubblica e consente di realizzare profitti economici indebiti notevoli.
Le violazioni al Testo Unico Ambientale riscontrate nell’occasione dai finanzieri, sono state debitamente rappresentate alla competente Autorità Giudiziaria di Ragusa ed il rappresentante legale della società ipparina è stato denunciato a piede libero.
I rifiuti residuo delle lavorazioni agricole ed industriali, non devono essere dispersi o peggio ancora, bruciati. Gli operatori per smaltire la plastica devono quindi rivolgersi soltanto ai soggetti debitamente autorizzati.