L’on. Ammatuna interviene sull’esclusione della provincia di Ragusa dall’Accordo di programma quadro per il trasporto ferroviario.

“L’ultimo rapporto di monitoraggio dell’Accordo di programma Quadro per il trasporto ferroviario, che porta la data del 31.12.2009, non prevede alcun intervento per la provincia di Ragusa. Gli interventi previsti nell’APQ sottoscritto da Governo e Regione Siciliana, sia sulle infrastrutture ferroviarie che in ambito urbano, dichiara l’onorevole Roberto Ammatuna, riguardano le tre città metropolitane – Palermo, Messina e Catania – con l’aggiunta di Siracusa e Agrigento. Per tutte le altre province, compresa Ragusa, il nulla più assoluto. Questa esclusione, afferma Ammatuna, è figlia certamente di scelte politiche sbagliate, ma anche dell’incapacità del territorio di fare sintesi, di creare sinergie fra istituzioni e mondo produttivo, per rivendicare con forza quanto gli è dovuto. La provincia di Ragusa risulta essere, dal punto di vista delle dotazioni infrastrutturali, il fanalino di coda dell’intera nazione. Anche per le opere in itinere non c’è da essere tranquilli. Ho già espresso le mie preoccupazioni, dice Ammatuna,  per lo stato dell’arte del progetto per il lotto Rosolini-Modica dell’autostrada Siracusa-Gela, per il quale nutro perplessità sui tempi di approvazione. Inoltre non c’è traccia, nel progetto, della bretella di collegamento fra l’arteria autostradale ed il porto di Pozzallo. Situazione simile è quella che si presenta proprio per il porto di Pozzallo. I finanziamenti per la messa in sicurezza e l’ampliamento delle banchine della struttura portuale sono a rischio per il protrarsi, anche qui, dei tempi di progettazione. L’aeroporto di Comiso, è il caso di dirlo, non riesce a decollare pur essendo ormai completato. Colgo l’occasione per esprimere la mia solidarietà all’on. Di Giacomo che intende mettere in atto un gesto plateale per sollecitarne l’apertura. Il quadro della dotazione infrastrutturale della provincia di Ragusa fin qui delineato non è per niente rassicurante. Per questo auspico che l’intero territorio prenda coscienza della situazione e si muova, celermente e con forza, per far valere i propri diritti”.

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