Cinque indagati per il crollo del muro di sostegno posto ai confini tra il nuovo Centro Diurno di Via Resistenza Partigiana ed il Palazzo di Giustizia di Piazzale Beniamino Scucces. Dall’inchiesta aperta nell’aprile del 2007 dall’allora Procuratore della Repubblica, Domenico Platania, sono venuti fuori i nomi di cinque persone, per una delle quali, Salvatore Ottone, che avrebbe dovuto essere il capo cantiere, e che è stato difeso dall’avv. Loredana Calabrese, è sopraggiunta l’archiviazione. All’inizio del 2007crollò il muro di contenimento, componente il perimetro del Tribunale di Modica. L’episodio avvenne in concomitanza con un periodo di grandi piogge ed avrebbe potuto causare anche una tragedia perché il crollo interessò la corsia di marcia che dai garage sottostanti il Palagiustizia, consente di raggiungere l’uscita. Il sinistro si verificò intorno alle 19, quando, per fortuna, difficilmente, c’è movimento nella struttura. Il Procuratore della Repubblica incaricò un consulente tecnico d’ufficio per una perizia non in contraddittorio, al fine di verificare quali possano essere state le cause che avevano determinato il distacco della parete in cemento armato e se ci fossero, dunque, responsabilità. Nel registro degli indagati figurano il progettista e direttore dei lavori, I.A., modicano, difeso dall’avv. Giuseppe Nigro, i responsabili dell’impresa edile palermitana che ha costruito il Centro Diurno, A.L.C., difeso dall’avv. Loredana Calabrese, e P.S., difeso dall’avv. Giovanni Caratozzo, ed il modicano G.F., difeso dall’avv. Vincenzo Iozzia. È ipotizzato il reato di disastro colposo. Sui quattro c’è la richiesta di rinvio a giudizio e dovranno comparire davanti al Gup del Tribunale di Modica, il prossimo due dicembre. La “parete” staccatasi, era formata, come si diceva, da calcestruzzo con innescata una struttura intrecciata in ferro che, evidentemente, non è servita a mantenere la stabilità dell’opera. Pare che il crollo sia stato determinato dal materiale di risulta proveniente dall’area dove si stava realizzando il Centro Sociale il quale avrebbe creato pressione sulla “parete”, a confine con il Palazzo di Giustizia, di circa venti metri che non è stata ancora rimossa perché sotto sequestro.
Crollo del muro di sostegno al Tribunale di Modica. Quattro richieste di rinvio a giudizio
- Luglio 24, 2010
- 11:49 pm
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