Il futuro della professione nel settore acconciatura ed estetica al centro del convegno di questa mattina a Scicli nel contesto della tre giorni denominata “Fatto ad Arte”

Il futuro della professione. Attraverso l’individuazione di percorsi d’eccellenza. Sono stati i temi affrontati questa mattina, a Scicli, a palazzo Spadaro, in occasione del convegno promosso dalla Cna di Ragusa, in collaborazione con la Cna Sicilia, Unione Benessere e Sanità, e Studio MarCom, nel contesto della tre giorni “Fatto ad Arte – le giornate Cna dei produttori del bello e del buono”. In primo piano, durante il confronto a cui hanno partecipato operatori del settore dell’acconciatura e dell’estetica, le sfide da sostenere sul fronte della formazione professionale oltre che su quello dell’adeguamento alle nuove normative, europee e non, di un settore che guarda con sempre maggiore attenzione all’associazionismo. Lo ha detto a chiare lettere il presidente provinciale dell’Unione Benessere e Sanità, Maria Carmela Modica Belviglio, assieme alla responsabile provinciale, Antonella Caldarera, presentando i contenuti dell’appuntamento odierno, calato nel calendario di una manifestazione più ampia, quella appunto in programma in questi giorni nell’incantevole scenario di via Francesco Mormino Penna, che intende promuovere l’artigianato ed in particolar modo l’arte dell’estetica e dell’acconciatura oltre all’artigianato artistico e tradizionale con un’apposita mostra in esposizione a palazzo Spadaro.
Salvatore Belfiore, responsabile regionale dell’Unione, ha annunciato che si sta operando per la creazione di un marchio di qualità destinato a costituire un elemento distintivo per gli operatori siciliani. “Solo attraverso la massima tutela del cliente – ha detto – possiamo edificare il nostro progetto di impresa. I tasselli del mosaico stanno faticosamente ricomponendosi anche per cercare di superare, il prima possibile, le difficoltà congenite del comparto. Gli spiragli per il futuro, però, possono diventare assolutamente positivi”. Ad inquadrare le problematiche con un respiro più europeo è stato Antonio Marino, vice presidente della federazione europea Cna acconciatori, che, facendo riferimento ad un comparto che può contare su un milione di addetti in grado di movimentare un volume d’affari pari a 659 milioni di euro, ha chiarito che le prossime direttive punteranno a tutelare ancora di più la salute e la sicurezza della clientela. A cominciare dall’installazione, in ogni salone, di poltrone ergonomiche. Marino si è poi rivolto ai giovani, chiarendo loro che c’è una possibilità enorme da sfruttare in questo frangente storico, parlando di assunzioni complessive per circa duemilacinquecento dipendenti. “Ma perché la categoria abbia risposte su questioni articolate poste da tempo e su cui non si è mai attivato alcun intervento – ha continuato – è opportuno, e questo accade in Europa senza che nessuno si scandalizzi, che ci si sbracci perché ciascun operatore si possa impegnare in prima linea in politica. Solo così ci sarà la speranza di ricevere delle indicazioni univoche in ordine ai tanti capitoli rimasti ancora aperti”.
Brigida Stomaci, vice presidente della Cna nazionale, settore estetica, ha poi precisato che è essenziale stabilire nuove regole di mercato e contrattuali affinchè la piccola impresa possa svilupparsi e affrontare la dura competizione delle grosse strutture del benessere. “Inoltre – ha aggiunto – in questa fase è fondamentale migliorare ulteriormente le applicazioni professionali e collaborare con il mondo della medicina estetica. Ciò si ottiene anche attraverso la valorizzazione della figura professionale nell’ambito dell’impresa”. Stomaci ha illustrato la proposta di legge già presentata in Parlamento sulla formazione professionale che contempla, tra gli altri aspetti, cinque anni di formazione con l’ottenimento del diploma di maturità. Inoltre, al terzo anno c’è la possibilità di interrompere gli studi e di inserirsi nel mondo del lavoro come onicotecnico o tecnico del solarium.

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