Ci sono combattimenti clandestini tra cani a Scicli? La domanda è d’obbligo dopo l’episodio registratosi intorno al 21 agosto, scoperto il 26, e divenuto di pubblico dominio solo ora.
Ignoti hanno ucciso un cane, un pitbull color miele, legandogli la mascella con una corda. Una sorta di impiccagione, un rito macabro, di grande violenza.
L’episodio è stato scoperto il 26 agosto, in maniera casuale. Una segnalazione ai vigili urbani per la rimozione di una carcassa di pecora poco dopo contrada Balatelle, a San Giovannulo, tra Scicli e Cava d’Aliga, fa scattare le ricerche. Viene trovata la pecora morta, ma non molto distante da lì c’è anche un cane riverso a terra: segni di morsi in tutto il corpo, una corda gli serra la mascella, simulando quasi un’impiccagione.
Una scena terribile si presenta agli agenti della polizia municipale. Vengono chiamati a intervenire dei veterinari: il cane è stato ucciso circa cinque giorni prima. Si cerca il microchip: non c’è. Chi ha ucciso l’animale lo ha fatto con violenza. Ma altra violenza era stata perpetrata già prima: da chi aveva esposto l’animale ai morsi. Quali morsi? Morsi di altri cani, evidentemente. Sorge un sospetto: esiste un giro di combattimenti clandestini tra cani? C’entra qualcosa il ritrovamento della pecora a pochi metri dal pitbull?
La carcasse dei due animali sono state incenerite. Resta un dubbio circa il trattamento riservato agli animali domestici e d’affezione in alcuni ambienti sociali. Non mancano, a Scicli, segnalazioni di maltrattamenti ad animali, alcuni tenuti sempre chiusi in luoghi bui, oppressivi, altri sempre legati a una catena, con pochi metri di diametro di movimento, altri ammassati gli uni sugli altri, in grotte, capanni e simili. Fino, evidentemente, al macabro rituale delle lotte clandestine: scommesse, forse, o solo il masochistico piacere di vedere qualcuno, anche solo un animale, soffrire.
Un episodio comunque inquietante. Lo scorso ottobre il Comune ha firmato una convenzione con le guardie zoofile proprio per monitorare lo stato di tutela degli animali d’affezione nelle campagne. E sono molte le ammonizioni che sono state fatte all’indirizzo di padroni di cani che non hanno rispetto per queste creature, così docili e utili all’uomo, quanto facili da ridurre a una condizione quasi vegetale.