On. Riccardo Minardo: lettera all’assessore regionale dell’istruzione e della formazione professionale per la grave situazione in cui versa il personale della scuola.

La pesante situazione che si sta vivendo in provincia di Ragusa cosiccome in tutta la Sicilia relativamente ai tagli alla spesa alla scuola siciliana stabiliti a livello nazionale e che non hanno tenuto conto della particolare situazione dell’isola, oggetto di intervento dell’on. Riccardo Minardo che ha inviato una lettera all’Assessore regionale dell’Istruzione e della Formazione professionale, Centorrino, in attesa del previsto incontro con lo stesso di giorno 8 settembre a Palermo.
Minardo nel manifestare solidarietà ai lavoratori della provincia di Ragusa in agitazione, personale Ata, insegnanti di sostegno e docenti, ha chiesto all’Assessore Centorrino, vista la sua sensibilità e l’impegno già avviato con il Governo nazionale, di analizzare tutte le opportune forme per reclamare al Ministero dell’Istruzione la revisione dei budget assegnati, il contenimento dei tagli o addirittura azzerarli.
“La preoccupazione – il parlamentare modicano – per il futuro della scuola sia dal punto di vista occupazionale per docenti e personale amministrativo sia dal punto di infrastrutturale, continua il deputato regionale autonomista, è quanto mai reale e rappresenta un’altra emergenza sociale considerato che solo in provincia di Ragusa, sono già saltati oltre 120 posti di lavoro tra insegnanti di sostegno, docenti e personale Ata, con grave nocumento per decine di famiglie che si vedono da un giorno all’altro senza occupazione; è una mortificazione della dignità personale di questi lavoratori del tutto inaccettabile un problema che deve essere risolto anche a costo di eclatanti mobilitazioni contro il Governo nazionale” .
Per Riccardo Minardo, il Ministro Gelmini non ha tenuto conto di quanto sia importante la funzione della scuola nel territorio: meno docenti, meno personale negli istituti scolastici, meno insegnanti di sostegno fondamentali per gli alunni disabili e per le loro famiglie vuol dire non voler rilanciare l’istruzione pubblica e non avere a cuore il futuro delle nuove generazioni, “per questo è urgente che il Ministero dell’istruzione azzeri i tagli e risolva immediatamente un problema che lo stesso governo nazionale ha creato”.

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