Osservatorio per le Malattie delle Piante di Acireale. Il sindaco di Vittoria: “non si può trasformarlo in un ufficio di rilascio certificati”.

Il sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia, non ci sta a vedere trasformato l’Osservatorio per le Malattie delle Piante di Acireale e della sua Sezione staccata di Vittoria in un semplice ufficio di rilascio certificati. “La riorganizzazione degli Uffici del Dipartimento Interventi Strutturali che coinvolge anche la struttura dell’Osservatorio per le Malattie delle Piante di Acireale e della sua Sezione staccata di Vittoria – dichiara il primo cittadino – non può privare la nostra agricoltura di una così importante struttura, alla quale abbiamo dato fino ad oggi ospitalità a titolo gratuito presso il Mercato Ortofrutticolo di Vittoria. La presenza dell’Omp di Acireale, all’interno del Mercato ortofrutticolo, ha una forte valenza sul territorio della fascia trasformata e in questi anni svariate sono state le attività e le iniziative portate avanti in collaborazione con la nostra Amministrazione. Tra queste l’attuazione del Progetto pilota sui residui dei fitofarmaci negli ortaggi del territorio di Vittoria, il Quaderno di campagna per la registrazione dei prodotti fitosanitari, stampato e divulgato a partire dal 2007, nonché una lunga serie di iniziative divulgative ed informative sulle principali innovazioni e sulle emergenze fitosanitarie, come la nuova recente virosi della Tuta absoluta. Insomma, questa amministrazione da sempre è stata a fianco dell’Osservatorio e non si può oggi permettere, dopo quindici anni, che con un colpo di mano venga soppresso un servizio che è punto di riferimento per tecnici, agronomi e per tutto il mondo dell’agricoltura. A tutto questo non ci stiamo. Mesi fa ho scritto una lettera, senza avere risposte, al dirigente del dipartimento interventi strutturali dell’assessorato regionale Agricoltura e Foreste. Oggi faccio appello a tutta la deputazione regionale affinché questo piano di riorganizzazione non venga attuato perché la nostra agricoltura non può continuare a subire altri colpi, oltre a quelli che già subisce per la grave crisi economica”.

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