La dotazione organica e i posti letto all’Asp Ragusa. L’analisi di Rando

L’Asp di Ragusa ha presentato un elaborato di dotazione organica al 31 luglio del 2010 di personale a tempo indeterminato pari a 3.294 unità che prevederà un aumento di unità di personale fino a 3.396, numeri che da un certo punto di vista tranquillizza il personale sulla paventata mobilità. Resta la questione dei posti letto assegnatici nei Distretti 1 e 2 con conseguente dotazione organica pari al 2,2 per posto letto. In questo modo si hanno 59 Dirigenti nelle Strutture Complesse, 430 Dirigenti Medici negli Ospedali, 59 Infermieri in Day Hospital, 991 Infermieri e 122 Operatori Socio Sanitari, e così via per le altre figure professionali compreso il territorio. “L’Assessore Russo, abituato a mandare all’ultimo minuto le direttive ai Direttori Generali con conseguenti disagi nella concertazione con le organizzazioni sindacali – spiega “ Salvatore Rando, rappresentante RSU/CGIL all’Ospedale Maggiore – tanto è vero che a livello regionale sono state interrotte le trattative ed è stato dichiarato lo stato di agitazione, così come nel territorio; nell’assegnazione dei posti letto in Sicilia che è la più bassa d’Italia ed in base ai parametri che sono stati individuati assieme ai collaboratori dell’Assessore che rispondono alla “Bocconi” della Regione Lombardia (3,5 X p.l.) e da un Consulente proveniente dalla Regione Emilia Romagna (3,5 X p.l), probabilmente hanno elaborato le line guida pensando che anche in Sicilia il rapporto posti letto era del 3,5 e non al 2,2”. I dati applicati in Sicilia al 3,5 , la dotazione organica sarebbe stata la seguente: 310.000 abitanti per 3,5 posti letto fanno 1.085, rispetto agli attuali 785 assegnati; personale medico 1.085 p.l. per 0.58 fanno 629 unità, rispetto agli
attuali 465; infermieri 1.085 p.l. per 1,3 fanno 1.410 rispetto agli attuali 1.027 e così via. “All’Asp di Ragusa – aggiunge Rando – gli indici applicati al ribasso, portano inevitabilmente al ridimensionamento di tutte le attività ospedaliere, provocando gravi rischi per la salute dei cittadini, aumenta lo stress del personale che lavora spesso in condizioni di estremo disagio, aumenta il rischio clinico con inevitabili conseguenze medico-legali e la gente è
costretta a girovagare ancora di più per gli ospedali alla ricerca di un posto letto. Non si può garantire la guardia attiva nei reparti e nei servizi, si avranno difficoltà nella copertura dei turni, incerti sono gli ambulatori di: Endoscopia, Angiologia, Ecografia, Dietologia, ecc..
Oltre ai tanti disagi si aggiungono: questioni concernenti il personale precario, esternalizzazione dei servizi e con il primo gennaio del 2011 si riduce di circa 8 milioni di euro la spesa del personale. Un appello ai Deputati nazionali e regionali di questa laboriosa provincia a prescindere dal colore politico di attivarsi con estrema urgenza per frenare e far modificare le linee guida e i parametri sottostimati, imposti dall’Assessore”.

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