….E IL GREGGE CONTINUA A SEGUIRE IL PASTORE. La riflessione di Giombattista Ballarò

Non è certo una scoperta di questi giorni l’evidente incoerenza degli uomini politici, è possibile però rilevare che in determinati momenti in cui le loro poltrone traballano, emerge ancora più chiara la loro predisposizione ll’incoerenza.
Da quando si è consumato ufficialmente lo strappo di Fini con il Pdl ed in particolare con il suo leader, ad ogni ora, variano i comunicati stampa di tutti gli uomini politici, interessati a vario titolo all’evolversi d’una situazione che comunque si legga, appare estremamente pericolosa per il popolo.
Le prime reazioni degli uomini di governo alle dichiarazioni di Fini a Mirabello, furono le richieste di dimissioni da Presidente della Camera di quest’ultimo, motivandole dapprima col fatto ch’era stato nominato dall’attuale maggioranza, successivamente perchè non era più ritenuto superpartes, noncuranti d’un elemento fondamentale, ovvero che la nostra Costituzione non prevede la richiesta di dimissioni dei Presidenti delle due camere. Analfabetismo costituzionale! Nei primi giorni dopo Mirabello, tutti sembravano concordare sulla opportunità del ricorso alle urne, perchè la situazione che si era determinata all’interno della maggioranza, faceva intravedere il
rischio reale d’un esecutivo condizionato a trattative e compromessi che ne avrebbero rallentato il naturale iter, salvo decidere l’esatto opposto nei giorni seguenti, avendo scoperto che il loro dovere fosse quello di
governare e continuare il programma di governo. E nei giorni precedenti, non era chiaro a questi signori quale fosse il loro dovere?
Quel genio della politica di Bossi che può ritenersi opportunista ma non certo fesso, ha sempre spinto per andare al voto, arrivando persino a dichiarare di votare contro il programma di governo per metterlo in minoranza, salvo il giorno dopo scoprire che il leader del governo è Berlusconi e pertanto egli farà quel che decide il capo. Che tristezza e quanta pochezza !
Gli uomini del cosiddetto centrosinistra o dell’opposizione, spavaldamente dichiarano di essere pronti alle possibili elezioni, pur avendo scoperto che l’Italia non ha certo bisogno di nuove elezioni ma di urgenti decisioni del Governo per aggredire quella ripresa economica che si ritrova nelle parole ma non certo nei fatti, come l’OCSE ha
denunciato ieri, facendo però emergere la contraddizione che al loro interno si discute di leadership e di improbabili alleanze o meglio ammucchiate.
E i greggi, rigorosamente suddivisi per colore(politico), continuano a seguire, malgrado tutto, i loro pastori!

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