Sciopero calciatori serie A? Lettera di una precaria

Una precaria risponde a Massimo Oddo: “Come faccio a spiegare a un bambino che voi scioperate mentre io non posso comprargli una bustina di figurine?”

Le parole pronunciate ieri da Massimo Oddo in difesa dei diritti dei calciatori e dello sciopero proclamato per la quinta giornata, non sono andate giù ad Aurora Luongo, un’educatrice di asilo nido precaria, che per rispondere al difensore del Milan ha scritto una lettera allo stesso giocatore, portavoce dell’Aic, al presidente della Lega Calcio Maurizio Beretta, a tutti i presidenti e ai capi ultras delle squadre di A, al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e alle redazioni sportive di Rai, Mediaset e Sky.

L’epistola è stata intitolata “Indignazione di una precaria disoccupata tifosa, anzi ex tifosa”. “Ascoltando il pensiero di Massimo Oddo – ha scritto l’educatrice – mi sono sentita ferita, fallita, indignata e toccata nell’anima, per questo ho deciso di scrivere alcune righe”.

“Noi siamo persone, non oggetti”, aveva detto ieri Oddo, ma quelle parole hanno fatto sobbalzare Aurora Luongo. “Noi precari purtroppo non ci sentiamo persone, ma schiavi che pur di arrivare a fine mese, anzi, a fine giornata, siamo costretti ad accettare qualsiasi condizione di lavoro – ha scritto la donna nella lettera rivolgendosi al giocatore – vorrei sapere se hai la minima idea dei problemi che esistono oggi nel mondo del lavoro”.

“Noi disoccupati o precari – continua l’epistola – siamo costretti a ingegnarci su come arrivare a fine mese, vorremmo una svolta nella nostra Italia, mentre voi calciatori vi permettete di scioperare per futili motivi. I vostri guadagni sono un’offesa per tutti gli altri italiani, lavoratori e non. Come faccio a spiegare a un bambino che segue il calcio che voi scioperate mentre io devo dirgli no per una semplice bustina di figurine?”.

Parole molto dure quelle di Aurora Luongo, che spera di avere una risposta. “Mi auguro di avere una risposta – ha scritto alla fine della lettera – perché possa tornare di nuovo una tifosa fiera delle squadre italiane di calcio”.

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