Modica. Chiede il giudizio abbreviato l’uxoricida Orazio Toscano.

Chiede il giudizio abbreviato Orazio Toscano, il trentanovenne che lo scorso mese di marzo ha ucciso la moglie Concita Russo. E’ stato il suo difensore, l’avv. Saverio La Grua, ad avanzare, nei termini di legge, la richiesta che è condizionata ad una perizia psichiatrica e confortata da precedenti che avevano visto l’uomo sotto cura del Dsm. Orazio Toscano doveva essere processato davanti alla Corte d’Assise di Siracusa ma a questo punto cambiano le carte in tavola in quanto il processo sarà celebrato a Modica considerato il giudizio che è stato chiesto. Si resta, pertanto, nell’attesa che sia fissata l’udienza quando dovrebbe essere nominato un consulente tecnico d’ufficio, uno psichiatra. Da qualche settimana Toscano è ritornato nel carcere di Modica dopo avere trascorso un periodo a Palermo perchè in maggio aveva tentato il suicidio nella sua cella modicana. Furono gli agenti della polizia penitenziaria a salvarlo mentre tentava d’impiccarsi. Toscano era sposato con Concita Russo da ben ventuno anni prima(lui 18 anni, lei 15) ed avevano tre figli, rispettivamente di 15, 10 e 7 anni. Quella sera i due congiunti si erano allontanati di casa a bordo della Toyota Yaris che l’uomo aveva acquistato da poco; dovevano discutere della loro crisi coniugale. L’auto aveva imboccato la Via Mantegna Itria, una zona poco frequentata che conduce fino al cimitero. A circa duecento metri dal Santuario della Madonna omonima, Toscano aveva accostato. C’era stata una dura discussione poi, improvvisamente, l’uomo era stato assalito da un raptus di follia. Aveva preso una corda in canapa, di quelle utilizzate per aprire e chiudere le persiane avvolgibili, e l’aveva avvolta per ben due volte attorno al collo della moglie stringendola forte. Dopo averla strangolata, secondo le ammissioni di Toscano, avrebbe afferrato una grossa pietra che si trovava sul ciglio della strada e le aveva fracassato il cranio. Poi avrebbe cercato di celare il tutto gettando corda e masso nella scarpata sottostante. Stessa cosa voleva fare con il corpo senza vita della donna ma la presenza del guard rail glielo aveva impedito. Si era, quindi, recato presso un cognato a Ragusa, il quale lo aveva convinto a costituirsi.

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