Ragusa Ibla: Confim svela le nuove sfide per il futuro Il sistema dei consorzi fidi una sicurezza per le imprese

E’ stata presentata questa mattina, a Ragusa Ibla, la nuova brand identity del Consorzio Fidi Meridionale. Il Confim, che avvia in questo modo una nuova stagione sul fronte della comunicazione anche con la creazione di un nuovo sito web, ha incontrato i collaboratori per tracciare un quadro, il più possibile esaustivo, sulla realtà economica in cui opera, a cominciare da quella della provincia di Ragusa. Il presidente Confim, Matteo Bellamacina, ha illustrato nello specifico tutte le sfide che attendono il consorzio nei prossimi mesi. “Sfide – ha detto – che non possono non fare tesoro del lavoro già svolto in questi anni oltre che della notevole risposta ottenuta dalle piccole e medie imprese in termini di richieste di erogazione del credito”. E’ stato Giulio Ottaviano, di Hgo Srl, ad illustrare la nuova brand identity del Consorzio mentre di indubbio interesse è stata la relazione di Guido Crisiglione, consulente per Medio Credito Centrale. “Solo il 6% delle imprese che fanno richiesta di credito – ha sottolineato – passa attraverso il sistema dei confidi. Un dato in netta controtendenza rispetto al 45% del Nord Italia. Si tratta, però, di un sistema che possiede ampie potenzialità di sviluppo. E che, soprattutto in provincia di Ragusa, vede le piccole e medie imprese fare sempre più ricorso a questo valore aggiunto, migliorandone le percentuali. Tutto ciò anche in vista degli ulteriori vincoli che verranno imposti con l’entrata in vigore di Basilea 3”. Il sistema confidi nasce da una specifica esigenza manifestata dall’impresa. Fare impresa, oggi, in un periodo di crisi come quello attuale, significa poter disporre non solo dei propri mezzi, ma anche di quello di terzi, tramite l’accesso al credito. E il sistema confidi nasce proprio con lo scopo di sostenere l’impresa in questa richiesta di erogazione al credito. “Le disponibilità degli istituti di credito – ha aggiunto Crisiglione – alla luce delle restrizioni imposte da Basilea 2, sono sempre minori. I rubinetti del credito sempre meno aperti verso i finanziamenti. La banca preferisce erogare credito a finanziarie o ad imprese sane. E sappiamo benissimo che queste ultime risultano essere in numero sempre minore”. E’ stato sottolineato che nella maggior parte dei casi, le imprese avanzano richieste di credito non supportate da puntuali piani di investimento. Prevale la pratica di chiedere più di quanto in realtà necessita. Occorre, invece, procedere per step. Soprattutto le piccole e medie imprese non riescono ad avere una visuale a lungo termine. Circostanza che finirebbe con il favorirle. Questo quanto emerso dalla giornata di lavoro odierna poi proseguita con gli interventi di Stefano Trovato su Bapr e Fir.Coop e di Nino Bellamacina su Unicredit group e Centro per l’impiego.

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