L’Italia può davvero vantare una serie di primati che difficilmente potranno essere eguagliati o superati da altri Paesi. Siamo il Paese con il maggior numero di monumenti e città, riconosciute patrimonio dell’Unesco; siamo lo Stato col maggior numero di Parlamentari, secondo solo alla Gran Bretagna; godiamo del “prestigioso” riconoscimento di avere il più alto debito pubblico in Europa e poichè la nostra ambizione è smisurata, stiamo riuscendo a farlo crescere ulteriormente; siamo anche, il Paese con le indennità ai Parlamentari, più alte in Europa, rispetto a qualche Stato, cinque volte superiore.
Sono stati così bravi i nostri rappresentanti istituzionali che nell’ultimo decennio, sono riusciti a farsele crescere del 10 % all’anno. Poichè però la vita in Italia è molto cara, per riuscire a quadrare i loro bilanci familiari, quest’esercito di sacrificati, molto spesso è costretto ad accettare altri incarichi in amministrazioni locali, nei vari consigli d’amministrazione, pur di arrotondare la modesta retribuzione di 15.000 euro al mese spettante come deputato e poterla elevare a 25.000/30.0000, per non rischiare di non poter fare la spesa l’ultima settimana del mese.
Qualcuno osserverà che lo stress di queste persone è palpabile ed i sacrifici a cui si sottopongono per il bene del Paese è indescrivibile; è vero! Non può essere descritto poichè non esiste.
Ma chiedo a questi signori: non è una vergogna che in un Paese così indebitato, non sentiate il bisogno morale di allinearvi alle indennità degli altri Stati?
E da dove tirate il coraggio di chiedere sacrifici alla popolazione, quando voi non date il benchè minimo segnale per contribuire a risollevare le sorti di questo Paese?
Siete fortunati, perchè viviamo in un Paese la cui popolazione è talmente avvilita da decenni di abusi di potere che non ritrova più la forza della reazione, altrimenti il vostro futuro lavorativo sarebbe garantito in cave dalle quali estrarre pietra. L’unica cosa che ci conforta è che in questo vostro sacrificio, non litigate, perchè destra, sinistra, centro, siete riusciti per una volta a trovare assoluta unanimità.
Viva l’Italia !