E’ stato un anno e mezzo di intenso lavoro per il dirigente generale del dipartimento regionale Pesca, Gianmaria Sparma, appena nominato assessore regionale al Territorio nel quarto governo Lombardo. La pesca e’ un comparto fondamentale per l’economia siciliana e la produzione ittica nelle aree costiere ha un significativo peso economico e occupazionale che si unisce al valore tradizionale e culturale di un’attivita’ che e’ parte integrante dell’identita’ e dell’immagine dell’isola. La concorrenza, anche a livello europeo si fa pero’ sempre piu’ serrata, per questo e’ necessario investire bene le risorse del Fondo europeo per la pesca (Fep). ”Il Fep – spiega Sparma, facendo un bilancio dell’attivita’ del dipartimento da quando e’ dirigente – puo’ consentire alle imprese di pesca di superare la crisi e consolidare importanti imprese. Abbiamo gia’ impegnato molte risorse e siamo avanti con le spese. Gia’ 80 milioni di euro sui 151 che toccano alla Sicilia sono stati assegnati e presto partiranno i progetti”. Le risorse investite si collocano su quattro assi fondamentali. Innanzitutto l’ammodernamento della flotta, ”quella siciliana – sottolinea – e’ la piu’ vecchia d’Italia con 29 anni di media a battello”, poi ci sono gli investimenti nella trasformazione e commercializzazione ”per una filiera coesa – ribadisce Sparma – e moderna”. Il terzo asse e’ l’acquacoltura, ”un asset importante – puntualizza – in cui fino agli anni Novanta eravamo all’avanguardia, poi abbiamo perso un po’ di terreno che possiamo pero’ recuperare grazie alla tenacia e alla pazienza degli esperti del settore”.
Infine, la portualita’ peschereccia, molto importante anche a livello turistico. ”In alcuni borghi marinari – osserva Sparma – ci sono pontili rotti e mancano servizi per le barche.
Adesso, grazie al Fep, possiamo colmare questo gap. Per esempio, sta partendo il progetto del Porto di Pozzallo”.
Durante la dirigenza di Sparma, la Sicilia ha ottenuto altre due importanti successi a livello politico. Il primo anche grazie al ministro alle Politiche agricole, Giancarlo Galan, che ha concesso ai pescatori siciliani di poter scegliere, per il mese di fermo biologico, nel periodo che andava dal 1 agosto al 17 ottobre. ”Questo – spiega Sparma – ha permesso ai pescatori di proseguire l’attivita’ in molti casi fino a meta’ settembre, in modo da poter usufruire appieno dell’estate e aiutare l’economia regionale”. Altra grande vittoria e’ il protocollo d’intesa firmato con la Fao. La Sicilia sara’ infatti l’unica regione al mondo a partecipare al progetto Med-Sud-Med assieme a Italia, Libia, Algeria, Tunisia e Malta. ”Questo ci permettera’ di organizzare e partecipare a incontri con la delegazione scientifica libica e discutere, per esempio, della pesca dei crostacei – sottolinea Sparma – Il gambero rosso di profondita’ e’ infatti uno dei prodotti principali della nostra pesca ed e’ importantissimo raggiungere accordi con gli altri Paesi, in questo caso la Libia”. (ANSA).