Scicli a fianco degli altri undici comuni della provincia, nella proposizione al Tar di Catania del ricorso presentato dal Comune di Ragusa contro il Piano Paesistico.
Il ricorso contro l’assessorato regionale ai beni culturali e contro la Sovrintendenza di Ragusa contesta, fra l’altro, l’incompetenza dei due dirigenti che hanno firmato l’adozione del Piano stesso; la mancata valutazione ambientale strategica, detta Vas; la violazione delle regole di pubblicità e partecipazione degli enti istituzionali. Il sindaco Giovanni Venticinque ha interpretato il pensiero largamente emerso durante il dibattito in consiglio comunale sul tema.
“Il ricorso è fondato in tutti i suoi motivi e merita di essere accolto in considerazione dei gravi vizi procedimentali e di contenuto da cui il provvedimento è affetto -afferma Venticinque-.
La mancata attivazione della procedura VAS ed il rifiuto preordinato di una informazione collaborativa e condivisa hanno precluso lo scambio di esperienze e di competenze occorrenti per realizzare le finalità specifiche del piano che, pertanto, è attento unicamente alla realizzazione di obiettivi di sterile e rigorosa conservazione ambientale , assolutamente avulsa dalla realtà produttiva del territorio disciplinato.
E’ stato dimostrato che il piano penalizza gravemente lo svolgimento dell’attività agricola di coltivazione del fondo e di allevamento del bestiame che costituiscono le attività prevalenti del territorio che danno reale sostegno alla sviluppo economico della zona; le assurde limitazioni che non hanno serie giustificazioni conservative impediscono lo sviluppo di insediamenti produttivi con il connesso sviluppo delle piccole imprese familiari artigianali attanagliate da una lunga e profonda crisi economica”.
Il presidente del consiglio Antonino Rivillito ha impegnato il consiglio comunale a un’opera di massimo coinvolgimento delle forze produttive della città per favorire un vasto movimento d’opinione contro il Piano Paesistico così come adottato.