Piano Paesistico, Incardona (FLI): “Circolo Generazione Italia del sud-est nuovo luogo di confronto. Nessun allarmismo, ma il piano ci penalizza e va cambiato”

Il piano paesaggistico, afferma l’onorevole Carmelo Incardona, è certamente uno strumento in se positivo e necessario, di programmazione, di sviluppo territoriale, ma quello al momento pubblicato dall’assessorato e redatto con il contributo essenziale della Sovraintendenza di Ragusa è sbagliato nel merito e ancor prima nel metodo.
Sono state mortificate le autonomie e le istituzioni locali, la vocazione imprenditoriale e territoriale della provincia di Ragusa, sono stati introdotti ulteriori limiti che non danno la possibilità alle imprese già esistenti di innovarsi, crescere e poter competere nel mercato globale.
D’altra parte, continua Incardona, proprio perché la provincia di Ragusa rappresenta una peculiarità positiva nel panorama ambientale e paesaggistico siciliano, voglio ricordare a tutti coloro che non vivono quotidianamente la nostra realtà e che hanno la pretesa di indicare a noi ragusani le direttive per lo sviluppo della nostra terra, che forse la ragione per la quale questa terra si è conservata risiede proprio nel fatto che i ragusani l’abbiamo tutelata e non sfruttata, ingentilita e non aggredita, e quindi vorremmo accettare suggerimenti ma non certamente ricevere imposizioni da chicchessia.
Pertanto, conclude Incardona, la nascita del circolo tematico-ambientale di “Generazione Italia del sud est” potrà rappresentare un luogo fisico e anche ideale in cui svolgere un confronto che certamente può arricchire ciascuno di noi, ma per quanto mi riguarda ritengo necessario continuare a diffondere il contenuto delle prescrizioni del piano, e soprattutto proseguire nella battaglia per fare modificare e correggere questo attuale piano paesaggistico, perché la storia di questa provincia, la vocazione imprenditoriale, il rispetto ambientale, la capacità di programmazione e l’amore da sempre dimostrato dai ragusani, a partire dalle istituzioni ai singoli cittadini, per il proprio territorio non vengano ulteriormente mortificati.

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