Ispica. La villetta a mare di Raffaele Lombardo all’esame del Tribunale della Libertà di Ragusa

La villetta a mare di proprietà di Saveria Grosso, moglie del presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, oggetto di dibattimento davanti al Tribunale della Libertà di Ragusa. Ai giudici del capoluogo ibleo si è rivolto il difensore della Grosso dopo i sigilli apposti dalla polizia giudiziaria su ordine della Procura della Repubblica di Modica che circa quindici giorni fa aveva disposto il sequestro dell’immobile di circa settanta metri quadrati in Contrada Cirica, ad Ispica, dove è stato ipotizzato un abuso edilizio su immobile già “sanato”. E’ stato personalmente il capo della magistratura inquirente modicana a sostenere in aula le accuse(fatto che si verifica raramente in questo tipo di procedimenti). Il pubblico ministero ha ribadito il suo castello accusatorio basato su un abuso edilizio esistente. In buona sostanza la vicenda sembra essere partita dalla denuncia di un operatore forestale con la quale si è messa in moto l’indagine. All’epoca la struttura era intestata proprio a Raffaele Lombardo che, alle prime avvisaglie, vale a dire quando la prima volta ci fu il sequestro preventivo del basamento, nel 2004, cui fece seguito il dissequestro da parte della Procura della Repubblica di Modica, effettuò la donazione in favore della congiunta al fine, probabilmente, di evitare facili clamori. Ma chi ha “scoperchiato le pentole” non ci ha messo molto a scoprire che Saveria Grosso era moglie del Governatore siciliano. L’accusa sostiene, in sostanza, che l’immobile sarebbe sorto sui ruderi di una struttura riportata, comunque,
nei mappali, mentre la difesa della donna incalza sostenendo a sua volta che la struttura di circa settanta metri a circa dieci metri dal mare era esistente al momento dell’acquisto e che è stata solo ristrutturata. A sostegno di questo è stata prodotta ampia documentazione circa il fedele recupero del piccolo stabile che, secondo la proprietà sarebbe avvenuto dopo un iter amministrativo durato quasi quindici anni, a seguito del quale sarebbero stati ottenuti ben dieci provvedimenti autorizzativi e nulla osta da tutte le pubbliche amministrazioni interessate che sono stati prodotti. Sarebbero state emesse all’epoca ingiunzioni amministrative di sgombero, che il Tribunale amministrativo regionale ha sospeso con ordinanza definitiva. La decisione del Tribunale della Libertà di Ragusa è attesa per i primi giorni della prossima settimana. Nei giorni scorsi Raffaele Lombardo, sul proprio blog ironicamente proposto ai giornalisti di fare un sopralluogo. “Un’ occasione – aveva detto – per stare a chiacchierare quasi un’intera giornata vista la distanza da Palermo. Credo che i giornalisti mi compatiranno perché non si tratta di una villa ma di una casa di circa 70mq che ha una piccola porta e una piccolissima finestra su tutte e quattro le pareti”.

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