Omissione. Pozzallo, ambulanza pazza. Processo per medico e capo dei vigili urbani

L’ambulanza parte alla volta dell’Ospedale Busacca di Scicli per trasferire un soggetto sottoposto a Tso(Trattamento sanitario obbligatorio)ma, strada facendo, all’autista arriva una controindicazione da Catania: “Bisogna tornare indietro perchè non è competenza del 118 accompagnare persone con problemi psichici”. Il conducente del veicolo di soccorso, esegue la svolta e rientra a Pozzallo. E’ partita da questo la vicenda oggetto di processo penale davanti al giudice onorario del Tribunale di Modica, Corrado Celeste, che vede imputati Marco Scalia, 54 anni, di Acitrezza, dirigente medico del S.U.E.S. di Catania, che ha competenze anche per le province di Ragusa e Siracusa, difeso dall’avv. Maurizio Magnano, l’ex comandante della Polizia Municipale delle cittadina marinara, Giuseppe Piccione, 61 anni, ed il responsabile del procedimento, Giuseppe Lauretta, entrambi patrocinati dall’avv. Raffaele Pediliggieri. Parte offesa è l’ex Ausl 7 di Ragusa, che però non si è costituita in giudizio. Fu l’ex manager dell’azienda sanitaria, Fulvio Manno, a denunciare i fatti avvenuti il 10 dicembre del 2007. Sono accusati di omissione, il primo per non avere interrotto un servizio già in corso, i due operatori della polizia municipale per non avere denunciato alla Procura della Repubblica di Modica colui che aveva impartito l’ordine di tornare indietro. L’uomo che doveva essere ricoverato nella divisione di Psichiatria di Scicli, M.P., successivamente fu accompagnato nel nosocomio ma a Pozzallo ci furono altri problemi perchè a quel punto ci fu la disposizione di trasportare l’interessato in ospedale con l’auto della polizia municipale ma il medico di turno si rifiutò. Il trasferimento avvenne, invece, con l’auto del medico scortata dai vigili. Il giudice ha escusso alcuni testimoni che hanno confermato i fatti, poi ha aggiornato per la sentenza al prossimo 8 aprile.

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