Se la sinistra italiana, almeno quella che si riconosce nel PD, lasciasse spazio a Walter Veltroni credo che il centrosinistra risalirebbe la china. Me ne sono convinto di più dopo aver letto il discorso di Veltroni al Lingotto di Torino, per cui ritengo che fino a quando alla guida di questo partito ci saranno “manovratori” dietro le quinte come D’Alema e un segretario come Bersani, sarà difficile per il PD, nonostante le disgrazie di Berlusconi, preparare l’alternativa al centrodestra. Con Veltroni leader questo potrebbe diventare possibile. Per la verità Veltroni ci stava tentando, ma D’Alema, che continua ad essere il “leader occulto” che ha buttato giù due Governi Prodi e due segretari del PD come Fassino e Veltroni, propone invece un nuovo Prodi: Casini. Naturalmente per arrivare al governo e poi buttarlo giù sempre con la stessa tecnica. Diciamolo con franchezza: il vero leader del PD è Veltroni, il quale nel discorso di Torino ha mostrato idee, concretezza, capacità di radicamento nel territorio e linearità di proposta politica. Egli, senza mostrare arroganza e tracotanza antiberlusconiana, ha avuto delle espressioni puntuali e precise: “Dobbiamo dirci la verità, – ha affermato Veltroni – oggi gli italiani non credono ancora che da noi, dal nostro partito, dal Partito democratico, e più in generale dal centrosinistra, possa giungere la risposta ai loro problemi, ai problemi del paese. Lo dimostra il fatto che da mesi e mesi, al calo verticale di fiducia nei confronti di Berlusconi, del suo governo e del suo partito, non fa riscontro, come dovrebbe, la crescita di fiducia e di consenso per il Pd, che anzi scende nei sondaggi. A lungo, non noi, ma molti nel nostro partito hanno pensato che potesse essere una tradizionale strategia delle alleanze a sopperire al nostro calo di consensi. Oggi è chiaro a tutti che non è così”. Veltroni ha capito quello che Bersani continua a non capire, e cioè che il populismo berlusconiano non si può battere con un populismo uguale e contrario. Veltroni ha capito ciò che Bersani non vuole capire, e cioè che non servono accozzaglie eterogenee “accumunate – come sostiene Veltroni – solo dall’essere ‘contro” l’avversario, ma incapaci di reggere la prova del governo. L’esperienza – prosegue Veltroni -dovrebbe averci insegnato che non si vince senza una credibile proposta di governo e non si governa senza coesione politica e programmatica”. Quella di Veltroni dunque, a mio giudizio, è la vera lettura politica del momento che il PD dovrebbe fare se vuole costruire l’alternativa a Berlusconi. Nel discorso di Veltroni poche battute sulle questioni giudiziarie del Premier, poi un invito alle dimissioni; niente richiami a Ruby e alla D’Addario, (“ non siamo venuti qui, al Lingotto, solo per ripeterci che l’Italia sta male e che il berlusconismo è fallito”). Vi è invece, principalmente,una acuta analisi dei veri e reali problemi del Paese, trattati con lungimiranza, con forza di proposta politica e tutti centrati sulla necessità di una cambiamento capace di fare riforme. Fino a quando il PD sarà guidato da Bersani e non cambierà registro, non potrà pensare che i moderati della destra, delusi del berlusconismo, possano fare il salto. Almeno è la mia opinione personale! “Il populismo di destra non si batte con il populismo di sinistra, ma con il riformismo , con la costruzione delle condizioni necessarie a dare una nuova forma alla convivenza civile”. Parole sagge e intellettualmente oneste queste di Veltroni. Peccato che a pensarle sia la minoranza del PD!
L’OSSERVAZIONE DAL BASSO di………DIRETTORE. VELTRONI, VERO LEADER DELLA SINISTRA, HA LE IDEE CHIARE PER COSTRUIRE UNA OPPOSIZIONE INTELLIGENTE A BERLUSCONI
- Gennaio 23, 2011
- 6:21 am
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