Modica. La morte di Gianni D’Angelo. Il processo si conclude in novembre

Il processo per la morte dell’ex calciatore Gianni D’Angelo, deceduto il 29 ottobre del 2006 all’età di 51 anni all’Ospedale Maggiore, è al capolinea. Il prossimo 24 novembre, il giudice monocratico del Tribunale di Modica emetterà sentenza nei confronti dell’imputato, Letterio Trimarchi, originario di Catania, il medico di turno di quel drammatico giorno, quando D’Angelo morì per un infarto, sembra non diagnosticato in tempo. Il magistrato, nell’ultima udienza, ascolterà anche la moglie della vittima. Nel processo pesano le conclusioni del consulente tecnico d’ufficio nominato dalla Procura della Repubblica, secondo il quale sarebbe stata colpa del medico del Pronto Soccorso che per la prima volta visitò D’Angelo, quando questi, intorno a mezzogiorno, lamentando dolori al petto, si era recato in ospedale. Le cause del decesso si seppero attraverso le perizie del cardiologo, Giuseppe Vinci, e del medico legale Salvatore Coco. Al medico sono stati contestati l’ omissione di soccorso e l’omicidio colposo. D’Angelo era alle dipendenze del Comune di Modica dove svolgeva la mansione di attacchino dopo avere trascorso la sua giovinezza sui campi di gioco quale portiere di Modica, Comiso, Scicli, Aquila Grammichele e Frigintini. I familiari, costituiti in giudizio attraverso l’avvocato Carmelo Ruta, decisero di sporgere denuncia ai carabinieri i quali sentirono le testimonianze dei medici e degli infermieri che prestarono le prime cure a D’Angelo. Stando a quello che ha dichiarato nella denuncia la moglie dell’uomo, Ivana Di Lorenzo, il congiunto fu sottoposto ad elettrocardiogramma e quindi spedito per ben due volte a casa senza che gli venisse diagnosticato alcun disturbo grave. Al terzo ricorso presso il pronto soccorso, resosi necessario per l’acuirsi del dolore, a D’Angelo sarebbe stata somministrata una flebo, dopodiché era crollato al pavimento privo di vita. Era sopraggiunto, infatti, un aneurisma dell’aorta. Secondo le perizie il “difetto” del muscolo sarebbe stato facilmente riscontrabile attraverso una Tac che non sarebbe stata eseguita.