“L’Emaia, oggi, è il fantasma di ciò che era un tempo. Anni di scelte strategiche sbagliate e di occasioni mancate hanno determinato ciò che abbiamo in mano allo stato attuale: un contenitore assolutamente svuotato, privo di qualsiasi prospettiva per il futuro”.
Il presidente del Movimento politico Sviluppo ibleo, Andrea La Rosa, è categorico dopo aver preso atto dell’insuccesso fatto registrare da Kamò, l’edizione della fiera dedicata alla moda che ha chiuso i battenti domenica. “E’ solo l’ultimo, in ordine di tempo – aggiunge La Rosa – di una serie di flop che hanno inciso, in negativo, sulle opzioni di rilancio dell’azienda fieristica. Visitatori, chi li ha visti? Abbiamo perso, ancora una volta, una grande opportunità”.
La Rosa si pone una serie di interrogativi: “Perché ci si intestardisce ad organizzare queste fiere a tema – dice – in periodi tradizionalmente morti? A chi giova tutto ciò? Perché si continua, ancora una volta, sulla strada del fallimento annunciato? Il presidente dell’Emaia Di Falco, che è così bravo, in qualità di segretario cittadino del Pd, a sputare sentenze su chi solo si azzarda a mettere in discussione l’establishment, ci vuole spiegare a quale obiettivo si sta puntando? O, forse, pensa Di Falco che basta una demagogica riduzione degli emolumenti dei vertici dell’azienda fieristica per ottenere il plauso della cittadinanza? Sappia Di Falco che, come me, la pensa la stragrande maggioranza dei vittoriesi, un tempo orgogliosi di poter menare a vanto l’Emaia, oggi increduli di fronte a ciò che sta accadendo. Basta, abbiano la capacità di ammettere che non sono stati in grado di gestire l’azienda fieristica. Passino la mano. Chi verrà dopo potrà fare soltanto meglio”.