Visita d’istruzione per 150 studenti presso all’Ex Mulino San Rocco, un tempo mulino ad acqua ed oggi sede dell’Incubatoio di Valle in cui si effettuano attività di ripopolamento ittico. Ai bambini ospitati nella struttura è stata spiegata dagli agenti della FIPSAS, l’attività svolta e finalizzata a ripopolare le nostre acque di una specie ittica che rischiava l’estinzione.
“Abbiamo scongiurato l’estinzione – spiega l’assessore Salvo Mallia – grazie ad una convenzione tra l’assessorato provinciale al Territorio e Ambiente, settore Ecologia, diretto da Gaetano Abela, e il Dipartimento di Biologia Animale dell’Università di Palermo con il quale è stato avviato un progetto finalizzato alla salvaguardia, tutela e gestione dei ripopolamenti ragusani di trota macrostigma. Il progetto nasce dalla constatazione che negli ultimi cento anni, il ripopolamento dei fiumi siciliani è avvenuto senza rispetto per la natura: trote non sicule, carpe e tinche hanno predominato la scena in un ambiente che prima era esclusivo della trota sicula macrostigma. Un’attività, questa, che ha compiuto uno scempio naturalistico e che ha portato alla formazione di individui ibridi. Ovviamente – prosegue Salvo Mallia – hanno inoltre aderito esperti di settore e volontari, in particolare quelli della FIPSAS, che non solo hanno contribuito alla cattura dei riproduttori ma forniscono un servizio di guardia pesca e prestano servizio giornalmente presso la struttura, al fine di garantire il corretto funzionamento delle strumentazioni e assicurando così la buona riuscita dell’attività riproduttiva. Quest’anno, inoltre, grazie al lavoro dell’ittiologo Antonino Duchi stiamo portando avanti una nuova sperimentazione di riproduzione artificiale che consiste in una prima incubazione in piastre petri e che, a differenza della tecnica tradizionale, permette di seguire l’iter delle uova delle singole femmine. Le attività poste in essere hanno contribuito, in questi anni, a ripopolare notevolmente corsi d’acqua come il Torrente San Leonardo e il Fiume Irminio che alimentano il bacino di Santa Rosalia in cui oggi è possibile trovare con facilità esemplari adulti di trota macrostigna perfettamente ambientati. Sono felice del fatto che oggi – conclude l’assessore Mallia – possiamo rendere partecipi della nostra attività anche i ragazzi delle scuole che in questo modo possono prendere coscienza del proprio territorio e delle bellezze che in esso risiedono, ma soprattutto possono capire l’importanza di tutelare e valorizzare il nostro patrimonio ambientale”.
Le visite all’incubatoio possono essere richieste con apposita istanza scritta da presentare presso la segreteria dell’Assessorato Provinciale al Territorio, Ambiente e Protezione Civile.
Provincia Regionale di Ragusa: L’ incubatoio di valle apre le porte agli studenti
- Marzo 2, 2011
- 2:16 pm
Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa