“A distanza di una settimana dalla visita del leader nazionale dell’Udc in provincia di Ragusa, Pier Ferdinando Casini, esaminando a freddo le dichiarazioni fatte dallo stesso sul quarto polo universitario, riteniamo opportuno intervenire, senza alcuno spirito polemico nei confronti dell’Udc, per mettere in luce, però, alcuni distinguo che, pur nel comune sostegno garantito al sindaco di Ragusa, Nello Dipasquale, differenziano la nostra azione da quella di altre forze politiche”. E’ il coordinatore provinciale dei Popolari per l’Italia di Domani, Vincenzo Castilletti, a dirlo, inserendosi nel dibattito sul futuro dell’Università in provincia di Ragusa. “Un futuro che non può fare a meno di dimenticare quello che è stato il passato – chiarisce Castilletti – e, in particolare, non può dimenticare l’impegno profuso dalla politica e dai rappresentanti istituzionali dell’area iblea per far sì che la presenza universitaria diventasse, come è diventata, una concreta realtà”.
Sul delicato argomento interviene anche Salvatore La Rosa, presidente del Consiglio comunale di Ragusa, ed esponente locale del Pid. “L’uscita non felice di Casini – sostiene La Rosa – ha creato qualche comprensibile imbarazzo tra gli stessi esponenti locali dell’Udc. Non si può certo dire che sia stata una delle pagine più belle scritte dal leader nazionale di questo partito in provincia di Ragusa. Ed è opportuno che venga rimarcata questa differenza tra chi, come il Pid, sosterrà a spada tratta tutte le iniziative che si intendono portare avanti per fare in modo che questa esperienza, avviata circa quindici anni fa, possa proseguire, con tutte le difficoltà legate all’attuale momento, proprio perché la si considera una realtà troppo importante per le nostre famiglie e per l’intero territorio; e chi, invece, come l’Udc, per ammissione dello stesso leader nazionale, la vive come una presenza ingombrante. Era opportuno, da parte nostra, porre l’accento su questo aspetto. Ci sono questioni che riguardano la crescita della città di Ragusa sulle quali, a nostro modo di vedere, non si può transigere. La politica farà il proprio corso. Cercando di concretizzare gli obiettivi che si è posta. E la presenza universitaria, per noi, è uno tra questi”.