Una ragazza lo accusa di violenza sessuale. Quarantenne pozzallese assolto dal Gup

Una ragazza lo aveva accusato di violenza sessuale e di averne abusato dopo averle fatto ingerire una bevanda probabilmente contenente stupefacente. Per un quarantenne pozzallese, J. S,, l’incubo è finito nel momento in cui il Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale di Modica, Patricia Di Marco, ha pronunciato la sentenza di assoluzione perchè il fatto non sussiste, nonostante il pubblico ministero, Francesco Puleio, avesse chiesto la condanna a sei anni di reclusione, già ridotta perchè il difensore dell’imputato, l’avvocato Carmelo Scarso, aveva optato per il rito abbreviato. E’ prevalsa la tesi del difensore, insomma, secondo la quale la presunta vittima, che si era costituita parte civile attraverso l’avvocato Giorgio Terranova, si sarebbe inventata la storia. I fatti si riconducevano al mese di luglio del 2007. La giovane lavorava come parrucchiera nella sala di proprietà della moglie del quarantenne che ad un certo punto la licenziò. Secondo la versione della ragazza, l’imputato qualche giorno dopo l’avrebbe invitata a casa sua per rassicurarla, promettendole di farla riassumere. Le avrebbe offerto, secondo la giovane, una bevanda colore verde garantendole che era analcolica. Ad un certo punto si sarebbe sentita male fino a non avere più la forza di reagire quando l’uomo avrebbe preso a toccarla nelle parti intime. La donna sarebbe stata scossa da una telefonata che era in quel frangente giunta al suo telefonino ed alla quale rispose. Qui, però, il primo appiglio per la difesa perchè la persona che chiamò la presunta vittima ha riferito che quest’ultima aveva una voce normale che non lasciava trasparire segni anormali. La ragazza sarebbe riuscita ad allontanarsi e raccontò tutto ai genitori. Questi l’accompagnarono prima al Pte di Pozzallo e poi al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore di Modica dove dichiarò la questione e raccontò che l’uomo le aveva sfilato anche gli slip e che era stata lei stessa a ricomporsi indossandoli di nuovo.