Aperture domenicali a Ragusa, l’Ascom:“L’Adiconsum ha sbagliato il tiro. Qui non gongola nessuno. C’è solo da preoccuparsi per un settore in forte crisi”

“Sulla questione delle aperture festive dei negozi ritenevamo di avere detto tutto e soprattutto di avere esposto con evidenza tutto. Ci siamo sbagliati, perché sembra che l’Adiconsum dimostri di non avere alcunchè chiaro preferendo, per questo, anziché discuterne nelle sedi opportune, farne oggetto di intervento mediatico a costo di sproloquiare”. A dirlo il presidente della sezione Ascom di Ragusa, Cesare Sorbo, che interviene contestando le affermazioni fatte dall’associazione dei consumatori.
Aggiunge Sorbo: “Rimandiamo al mittente il fatto di averci attribuito parole mai dette, solo perché riportate dall’interpretazione contenuta nel titolo di un quotidiano (liberissimo quest’ultimo di farlo), in quanto l’Adiconsum non si è preoccupata di verificarle alla fonte. Sappia, sempre l’Adiconsum, che noi non gongoliamo per niente, che non ne abbiamo voglia anche perché non c’è niente per cui gongolare in un momento particolarmente difficile per il settore che rappresentiamo. Visto che è opportuno chiarire ulteriormente i termini della questione, sottolineiamo che nel nostro comunicato stampa era scritto che “La nostra associazione prende atto della vicinanza dell’Amministrazione comunale sulla questione riguardante le aperture domenicali ed esprime piena soddisfazione per la sensibilità finora dimostrata dal sindaco Nello Dipasquale e dall’intera Giunta sulla delicata questione”. Ci spieghi qualcuno, soprattutto l’Adiconsum, su che cosa abbiamo gongolato? Ci siamo limitati a esternare degli apprezzamenti doverosi verso chi veramente ha compreso la problematica relativa alla questione degli orari, né riteniamo che sulla vicenda vi siano vinti e vincitori, perché in atto ha prevalso soltanto il buon senso. Non si comprende, inoltre, perché l’Adiconsum punti il dito sui negozi del centro storico e di Ibla, “colpevoli”, a dire dell’associazione dei consumatori, di rimanere chiusi in estate dopo pranzo, privando così a qualcuno dei suoi componenti il piacere di sorbire il caffè, anche in un momento in cui la canicola è forte e di turisti non vi è nemmeno l’ombra. Ci viene spontaneo domandare se il riposo è un diritto di pochi, mentre agli altri è negato, soprattutto nel caso in cui a costoro viene richiesto di soddisfare qualche sfizio dei pochi. Spiace rilevare, inoltre, che in tutto ciò l’Adiconsum dimostri di non volere ammettere che la gestione economica di ogni impresa è composta di costi e ricavi e che nessun imprenditore si lascerebbe sfuggire l’opportunità di offrire un servizio, anche durante la canicola, di tanti caffè, certamente non di uno soltanto”.
Sorbo conclude: “Su un punto siamo d’accordo con l’Adiconsum quando auspica che la Regione Siciliana faccia finalmente chiarezza sulla questione delle aperture e soprattutto, aggiungiamo noi, che il provvedimento che emanerà abbia un’applicazione univoca in tutto il territorio regionale, eliminando così le forti tensioni esistenti a livello locale tra i piccoli esercenti e la grande distribuzione”.

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