Vicenda Modica-Cecchi Paone. Il gionalista scrive a Michele Nania e spiega

Roma – Gentile Michele Nania,
innanzi tutto grazie per l’ospitalità e per il modo equilibrato e rispettoso di tutte le sensibilità con cui hai trattato la mia recente vicenda modicana e ragusana. A proposito della quale leggo a distanza delle strumentalizzazioni, dei travisamenti più o meno interessati, degli equivoci in buona fede che ha generato. Per questo ti scrivo: per poter tentare di dire una parola definitiva sulla questione da parte mia,e per tentare di proporre una conclusione in positivo di tanto clamore.

Lo devo alle migliaia di siciliane e di siciliani, singoli cittadini o esponenti di associazioni professionali o culturali, che hanno affettuosamente intasato di email di solidarietà, simpatia e vicinanza la casella postale del mio sito (www.alessandrocecchipaone.it), che mi hanno invitato a tornare in provincia di Ragusa, e a Modica in particolare, ospite loro o dei loro alberghi, ristoranti ed esercizi commerciali. E agli amici dell’amministrazione comunale di Modica, in particolare al sindaco e all’assessore Scarso, che hanno speso, insieme ad altri esponenti politici di tutte le parti che ringrazio, parole chiarissime di condanna e dissociazione a proposito dei ripetuti, gravissimi e discriminatori attacchi a mio danno del vice presidente del consiglio provinciale di Ragusa. Dei quali a questo punto solo il consigliere Failla risponderà politicamente, culturalmente e umanamente, come sempre prima o poi capita a tutti coloro che ostentano disprezzo per i valori universali di libertà, tolleranza, uguaglianza di diritti e doveri di ogni essere umano di fronte alla legge e a Dio.

Nonostante l’inquietante coincidenza temporale fra le intimidazioni e la caduta del mio progetto di collaborazione culturale col Comune, ora mi sono serenamente convinto del fatto che il consigliere Failla non ha il potere di far allontanare chicchessia, meno che mai il sottoscritto, da esperimenti, altrove diffusissimi e coronati da successo, di promozione del territorio modicano e ragusano. Resta il dispiacere, in particolare, di aver dovuto rinunziare a far parlare di più e meglio dell’evento Cioccobarocco, ancora ingiustamente considerato, da chi lo conosce, come fatto solo locale e folcloristico; a legare l’immagine di Modica al suo glorioso passato di città simbolo della convivenza fra sensibilità umane, religiose e culturali diversissime; a costruire la notorietà e l’ammirazione mondiale che spetterebbero alla statuetta dell’Ercole leonino, che artisticamente ed esteticamente nulla ha da invidiare al Satiro di Mazara e ai Bronzi di Riace.

Ma una cosa la posso promettere agli amici ragusani e modicani per archiviare una volta per tutte questa vicenda: tutti gli organi di comunicazione culturale, scientifica, turistica e di impegno civile che fanno capo a me in italia e all’estero continueranno per mia autonoma decisione a divulgare la positività e l’ospitalità di questa parte della mia amata Sicilia, che ho scoperto per ultima e che per questo ho ancora più cara. E nella quale spero di tornare al più presto accettando i tanti calorosi inviti ricevuti.

Alessandro Cecchi Paone

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