I Carabinieri del Nucleo regionale di Tutela del Patrimonio Culturale, lavorando in stretto contatto con la Procura della Repubblica di Siracusa, hanno concluso l’operazione Aitna, finalizzata alla disarticolazione di un sodalizio criminale dedito alle ricerche archeologiche abusive ed all’impossessamento illecito di reperti archeologici.
Le indagini, che hanno visto i militari impegnati per più di un anno, sono partite a seguito di segnalazioni riguardanti illecite attività di una associazione culturale denominata “A.R.E.A.” (Associazione Regionale per l’Ecologia e l’Archeologia), con sede legale a Lentini. Gli affiliati a questa associazione, il cui statuto prevedeva il fine di vigilare sulle aree archeologiche, di fatto, così come documentato dalle indagini dei Carabinieri, eseguivano illecite ricerche e scavi clandestini, asportando importanti reperti archeologici dai siti originari per venderli sul mercato clandestino.
La stessa appartenenza all’associazione veniva utilizzata come una sorta di giustificazione all’atto di controlli da parte delle Forze dell’Ordine sui siti archeologici. I soggetti denunciati, infatti, esibivano il tesserino dell’associazione ogni qual volta gli veniva richiesto il motivo della loro presenza in quei luoghi. Durante le attività di indagine i militari hanno tratto in arresto due tombaroli in flagranza di reato, mentre gli stessi erano intenti a saccheggiare una tomba presso la Necropoli Greca di Camarina in località Rifriscolaro.
Durante le numerose perquisizioni domiciliari i militari hanno sequestrato 24 metaldetector; e 1 “branda” (strumento con il quale vengono sondate vastissime aree per localizzare, con altissima precisione, le tombe. La stessa apparecchiatura fornisce i dati circa la stratigrafia del terreno, indicando in percentuale la presenza di metallo nel terreno). Inoltre, sono stati sequestrati oltre 250 reperti archeologici (monete, reperti fittili ed elementi metallici). Alcuni degli indagati erano dediti alla commercializzazione del materiale archeologico.