Arresti domiciliari in ospedale per l’ispicese che aveva aggredito il vice sindaco e i carabinieri

Chiedeva un posto di lavoro. Disposto a tutto. Tanto disposto da farsi anche arrestare. Sono scattate le manette ai polsi del pluripregiudicato Paolo Iozzia, 36 anni, per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, guida senza patente e violenza privata. Da qualche giorno l’uomo si mostrava parecchio intollerante ed anzi si recava spesso in Municipio per cercare il sindaco, Piero Rustico, ma la sfortuna ha voluto che il primo cittadino non ci fosse nei momenti in cui Iozzia lo richiedeva. Ad un certo punto ha deciso di andare oltre e se l’è presa con con il vice sindaco, Gianni Tringali, che è anche assessore alle Politiche Sociali, settore dove Iozzia si recava spesso per avere un sussidio dal momento che era disoccupato. Stavolta ha incontrato l’assessore che era in compagnia della sua famiglia e ha chiesto che gli venisse dato un lavoro. Poi è passato alle parole pesanti fino a andare in escandescenze aggredendo Tringali. Qualcuno aveva, nel frattempo, avvertito i carabinieri ed una pattuglia si era portata nel posto dove Paolo Iozzia manifestava intemperanza. L’uomo, anziché attenuare la sua posizione si è rivoltato anche contro i militari, aggredendo un sottufficiale. A questo punto è stato necessario l’intervento di forza per bloccarlo. Nella fase convulsa l’interessato sarebbe stato colto da malore per cui è stato trasportato in ambulanza all’Ospedale Maggiore e ricoverato. Ieri mattina si è svolto il processo per direttissima davanti al giudice monocratico del Tribunale di Modica, Anton Giulio Maggiore, che ha accolto la richiesta del pubblico ministero, Diana Iemmolo, convalidando l’arresto e disponendo la detenzione domiciliare in ospedale. Il difensore dell’uomo ha chiesto i termini a difesa ed il processo è stato rinviato al prossimo 18 marzo. Pare che nei giorni scorsi Iozzia si fosse presentato, visibilmente alterato, durante la riunione del consiglio comunale ma anche in quel caso il sindaco era assente per cui qualcuno la polizia municipale lo aveva fatto allontanare.

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