Comiso, stabilizzazione precari. La Cgil chiede incontro col sindaco

Il Comune di Comiso si è connotato, rispetto agli altri enti pubblici del nostro territorio, come quello che non ha realizzato la stabilizzazione per tutto il personale precario che con esso ha intrattenuto, nel tempo, variegati rapporti di lavoro. Una buona parte di questi precari è rimasta esclusa dal provvedimento di stabilizzazione o perché mancante dei requisiti di legge o per essersi collocata non utilmente nelle graduatorie redatte per categoria, mentre per un gruppetto (più di cinquanta unità in possesso di collaborazioni o forme di lavoro assimilabili) è stato previsto un contratto triennale di lavoro a part-time, per il quale la possibilità di vedere trasformato a tempo indeterminato il proprio rapporto di lavoro è strettamente dipendente da una “clausola” inserita nel corpo dei contratto individuale di lavoro di ciascuno di questi dipendenti.
“Per questa categoria di dipendente – dicono Francesco Maltese e Salvatore Terranova della Camera del Lavoro – la Cgil chiede al sindaco di fissare, anche per le vie brevi e in tempi rapidissimi, un incontro, per definire meglio le procedure attraverso cui garantire a queste unità lavorative un futuro certo di lavoro e per individuare modi e procedure che consentano la trasformazione a tempo indeterminato di alcuni contratti a tempo determinato (4 contrattisti ex-asu ), dei quali l’ente erroneamente ne ha bloccato la trasformazione, pur essendoci i presupposti per la stabilizzazione a tempo indeterminato. Infine, si fa presente la necessità di definire i modi e tempi di pagamenti degli stipendi pregressi a gran parte degli ex-precari, che debbono percepire diverse mensilità. Richiesta questa avanzata diverse volte ma che fino ad ora non ha trovato realizzazione”.

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