L’ANTICO VIZIO DEI POLITICI ITALIANI DI AMARE I DITTATORI. La riflessione di Giombattista Ballarò

Sarà forse la loro spietatezza, l’essere diversi dai comuni esseri umani, ma è da tempo acclarato che alcuni politici italiani abbiano un debole per i tiranni, quel genere di uomini che tenendo in stato di schiavitù il loro popolo, sfruttandoli e divenendo tra i più ricchi al mondo, uccidendo a migliaia coloro che osano ribellarsi a situazioni inaccettabili e che dovrebbero indignare il mondo intero. Evidentemente l’indignazione non scaturisce per tutti dalle stesse valutazioni. Il colonnello Gheddafi che da quarant’anni sfrutta il suo popolo, lo uccide se dissente, riesce ad essere amato non solo dai suoi colleghi dittatori, ma anche da uomini che per cultura e civiltà dovrebbero stargli lontano più che potrebbero per i suoi atti criminali commessi nel tempo.Il 15 aprile 1986 questo criminale lanciò 2 missili contro Lampedusa come ritorsione agli Stati Uniti per un bombardamento effettuato dagli americani per uccidere il Rais. Anche se questa vicenda a distanza d’un quarto di secolo, rimane poco chiara per le smentite fatte dal generale Cottone nel 2005, c’è invece la certezza della sudditanza italiana al colonnello, perché nel 2008 l’Ambasciatore libico a Roma dichiarò che l’Italia informò la Libia dell’aggressione americana che ci sarebbe stata contro Gheddafi;affermazione peraltro confermata dal Senatore Andreotti che nel 1986 era Ministro degli Esteri. Tanti fatti dai quali si evince il profondo amore di politici italiani per un tiranno.Ma anche fatti più recenti sono sintomatici della pochezza di chi ci rappresenta a livello istituzionale. Il baciamano al colonnello da parte del nostro Premier; l’affermazione dello stesso che il dittatore libico è un uomo di grande saggezza.Non so di quale vocabolario il Cavaliere faccia uso, ma verosimilmente si avvale d’un vocabolario strettamente personale, perché se così non fosse, dovremmo ribellarci verso quegli etimologi che ci hanno insegnato un significato diverso delle parole rispetto a quello da lui interpretato. Ancora nei giorni scorsi, mentre l’Europa decideva come intervenire per salvare il popolo libico da un genocidio, il Cavaliere sente il bisogno di telefonare al colonnello per dimostrargli ancora la sua vicinanza. E il mondo legittimamente ci ridicolizza !

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