E’ con grande rabbia che ho appreso che la Regione Sicilia contribuisce con circa 4 milioni di euro a finanziare l’università PRIVATA Kore di Enna e riserva al Consorzio universitario di Ragusa poche risorse: circa un milione di euro”. La denuncia è dell’on. Orazio Ragusa che è pronto a battersi per far valere le ragioni dell’Università pubblica, presente nel territorio ibleo.
“La Kore di Enna, dopo aver aderito all.intesa preliminare fra Miur, Regione, Comitato Regionale delle Università Siciliane (CRUS) e Comitato Promotore del IV Polo, adesso si tira fuori rischiando, di fatto, di far fallire la stessa costituzione del Quarto polo universitario in Sicilia”.
“Non è possibile chiedere e ottenere finanziamenti pubblici (regionali) e poi ragionare da privati”. “Battere cassa alla regione e poi disattendere gli accordi per la realizzazione del Quarto polo, è semplicemente scandaloso”.
“La questione è semplice – aggiunge Orazio Ragusa – questi signori già con 9.000 studenti ai quali fanno pagare, in media, duemila euro ciascuno, possono contare su circa 18 milioni di euro. Come si può poi avere altri tre, quattro milioni di euro dalla Regione Sicilia e sentirsi a posto con la propria coscienza?”.
“Voglio sperare che questi dati siano frutto di un mio errore di valutazione perché altrimenti, in sede di approvazione della finanziaria regionale, queste contraddizioni usciranno in maniera forte nella discussione in aula”.
“Voglio vedere se i rappresentanti del Partito Democratico, che a Roma gridano allo scandalo quando si danno finanziamenti ai privati, a Palermo poi non sosterranno questa mia battaglia a favore dell’università pubblica. Credo inoltre che tutti i rappresentanti del centrodestra, almeno quelli eletti nelle province di Siracusa e Ragusa, interessate alla costituzione del Quarto Polo, mi aiuteranno in questa battaglia”.
“Naturalmente qualora il Rettore della Kore, o chi realmente ha potere decisionale in quell’ateneo privato, decidesse di cambiare idea e sostenere la costituzione del quarto polo, potrei anche fare marcia indietro rispetto a queste posizioni”.
“Sono pronto a incontrare il rettore Andò, e mi rendo disponibile sin da ora per affrontare questa delicata questione. Se lo stesso ritiene utile questo confronto può già concordare un appuntamento contattando i vertici del Consorzio univeritario di Ragusa, mi troverà pronto a discutere in modo propositivo la questione”.
“Nel caso in cui qualcuno è convinto che Ragusa è la solita provincia “babba” si renderà conto che sta sbagliando i suoi calcoli”.
“Credo nell’università come volano per un serio e duraturo sviluppo economico, sono certo che la nostra Provincia sarà in grado di creare attorno alla stessa un laboratorio di ricerca di altissima qualità, cacciando via eventuali figli e figliastri, assunti dai vecchi baroni universitari, valorizzando le risorse umane di qualità già presenti nell’università ragusana e attirando altri docenti di alta qualità magari provenienti proprio dal territorio ibleo”.
“Di fronte a questi temi che ritengo strategici per il futuro economico e culturale della nostra provincia – conclude Orazio Ragusa – non mi fermerò di fronte a nessuno, fosse anche il leader nazionale del mio partito”.