Irregolarità di procedure e ipotesi di atti di ritorsione nei confronti del movimento Una Nuova Prospettiva. Modica, interrogazione di Cerruto

La vicenda dei manifesti di Una Nuova Prospettiva nei confronti dei quali sono stati elevati dei verbali di infrazione dalla polizia municipale di Modica, è oggetto di un’interrogazione urgente da parte del consigliere comunale, Nino Cerruto. Ecco di seguito il testo.
“In data 24 febbraio u.s. è stato portato all’ufficio affissioni un rotolo di manifesti riportanti la scritta “E LE STELLETTE STANNO A GUARDARE” corredato dalla richiesta di affissione di 50 manifesti e seguito dalla relativa ricevuta di versamento effettuato. Per errore sono stati lasciati presso l’ufficio 100 manifesti, riservandoci comunque, come spesso abbiamo fatto, di presentare in un secondo momento la richiesta di affissione per gli altri manifesti e di effettuare l’apposito versamento. Richiesta che non abbiamo presentato.
L’ufficio appone il timbro con scadenza 6 marzo ed affigge i 50 manifesti.
Apparsi in città questi manifesti c’è subito stata la pronta e legittima reazione del Vicesindaco e l’immediata risposta del Sindaco, a cui ha fatto seguito in data 11 marzo un comunicato dei sindacati e la risposta di ringraziamento del Vicesindaco il giorno dopo.
In data 5 marzo l’ufficio affissioni, per mero errore, in quanto non era stata presentata la nostra richiesta di affissione, affigge il secondo gruppo di 50 manifesti, apponendo il timbro con scadenza il 13 marzo.

In data 9 Marzo un agente di Polizia Municipale redige verbale di infrazione per tre di questi manifesti allocati in corso Umberto I, in via Vittorio Emanuele e in via Fontana.

Accorgendosi di avere affisso i manifesti in mancanza della richiesta, l’ufficio stesso copre tutti i manifesti e, venuti a conoscenza del fatto, siamo stati noi stessi a comunicare che ve ne erano alcuni non coperti in via Marchesa Tedeschi.

Veniamo, quindi, a conoscenza dei verbali tramite organi di informazione: infatti sul sito di una emittente locale viene riportato un comunicato del Consigliere Giovanni Migliore, evidentemente informato ancor prima che venissero notificati i verbali;
la notifica, infatti, è avvenuta mercoledì 16 marzo 2011 (e ritirata all’ufficio postale il 19) e riferiva che erano state elevate 3 multe al movimento Una Nuova Prospettiva “perché il Sig. (…) affiggeva o faceva affiggere…” .
Lo stesso Consigliere Migliore metteva però in discussione l’operato dei vigili affermando che forse “sia stato un grande abbaglio”.

In data 18 marzo il movimento Una Nuova Prospettiva convoca una conferenza stampa nei pressi del distaccamento S. Teodoro dell’istituto comprensivo De Amicis di Modica Alta, luogo scelto perché vi erano due manifesti non coperti dove era visibile il timbro dell’ufficio con scadenza 13 marzo e che quindi rendeva palese che non vi erano state affissioni abusive. Stranamente questi manifesti vengono strappati la sera del 17 marzo, dopo poche ore che il movimento aveva inviato agli organi di informazione l’invito a partecipare alla conferenza stampa.

Ritrovati nelle immediate vicinanze, questi due manifesti vengono consegnati ufficialmente al Comandante dei VV.UU il 21 marzo.

Alla presenza del Comandante, viene poi chiesta spiegazione all’agente accertatore del verbale, il quale in un primo momento afferma che la multa è stata fatta in quanto la tassa non era stata pagata e, appreso che non vi era stata alcuna richiesta e che quindi non poteva esserci alcun pagamento, dichiara che i manifesti multati erano senza timbro, mentre i 2 manifesti che avevamo appena consegnato al comandante portavano ben visibile il timbro.

In data 22 marzo accompagniamo il Comandante nei luoghi indicati dai verbali ed è facile verificare che sia in corso Umberto che in via Fontana i manifesti recano il timbro dell’ufficio con scadenza 13 marzo, mentre in via Vittorio Emanuele, sul muro esterno del serbatoio comunale, i manifesti fotografati e oggetto del verbale sono addirittura quelli relativi alla prima affissione e quindi semplicemente e naturalmente scaduti il 6 marzo.

Questa torbida vicenda, che in sé, rispetto a problemi ben più seri, potrebbe avere poco rilievo, per l’increscioso sviluppo che ha avuto evidenzia alcune problematiche fondamentali per una civile convivenza.

Riteniamo infatti che, a parte l’irrilevante errore dell’ufficio affissioni, assolutamente in buona fede, di avere affisso la seconda trance di manifesti senza una nuova nostra richiesta, appare evidente che c’è stato un tentativo a più mani di operare per gettare discredito sul nostro movimento.

Appare strano, infatti, che in data 9 marzo vengano elevati a Modica solo tre verbali nei confronti dei manifesti “E le stellette stanno a guardare”, mentre in città siano contemporaneamente presenti decine e decine di manifesti realmente abusivi ;
E’ stata quanto meno dubbia, ancorché illegale, l’immediata diffusione dei dati prima ancora che ci venissero notificati i verbali;
Risulta inquietante l’episodio dei manifesti strappati nel luogo dove avremmo poi tenuto la conferenza stampa;
Lascia perplessi la decisione di procedere all’accertamento della regolarità dell’affissione mentre sarebbe stato facilissimo capire che si era dinanzi ad un banale errore dell’ufficio;
Infine, è assolutamente sconcertante rilevare la modalità di accertamento che non ha tenuto conto del più basilare elemento necessario per elevare la multa, ovvero la non esistenza del timbro da parte dell’ufficio, che invece c’era e già da solo avrebbe dovuto quanto meno far capire che non si era in presenza di affissione abusiva, e addirittura recava la data del 13 marzo e che, quindi, avrebbe eventualmente garantito altri 5 giorni di validità.

Tutto ciò dipinge uno scenario preoccupante che, senza forzature, può farci pensare ad un intento ritorsivo nei confronti del nostro movimento, legato al contenuto dei nostri manifesti.

La non condivisione del contenuto del nostro manifesto, assolutamente legittima, avrebbe potuto trovare negli strumenti della democrazia occasioni e possibilità per essere esplicitata e, invece, ha fatto registrare solo ipocrisia, menzogna e uso irrazionale del potere.

Non si tratta ora di difendere il movimento che rappresentiamo o di annullare gli ingiusti verbali.
Si tratta di difendere la democrazia.
Si tratta di difendere la libertà di espressione e, qualora questa dovesse risultare lesiva della dignità altrui, ci sono sedi opportune per difendersi e chiedere giustizia, senza ricorrere allo squallore della prevaricazione e della falsità.
La democrazia, la partecipazione, la libertà di espressione, sono valori per i quali ci siamo spesi e per i quali sempre ci spendiamo, così come la stragrande maggioranza dei cittadini modicani, ma questa vicenda ha fatto emergere in maniera chiara che non tutti i rappresentanti istituzionali, ai diversi livelli, hanno questi grandi valori a fondamento del proprio agire.

Pertanto, mentre ci riserviamo la possibilità di adire le vie legali se si dovessero riscontrane gli estremi, con la presente interrogazione chiediamo al Sindaco, garante della democrazia per tutti i cittadini, di fare piena luce su questa vicenda, affinché a Modica tutti i cittadini possano essere certi di poter esprimere le proprie opinioni e di confrontarle con chi non dovesse condividerle, senza, per questo, dover temere ritorsioni o peggio ancora ingiusti provvedimenti”.

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