Zona artigianale a Scicli, continua la concertazione. Il presidente Trovato: “Necessarie le modifiche al regolamento”

Continua la fase di concertazione tra la Cna, l’Upla-Claai e la Confartigianato di Scicli al fine di arrivare ad una proposta unitaria da presentare con riferimento alle modifiche da apportare al “Regolamento di gestione delle aree artigianali” da sottoporre all’Amministrazione comunale. Positive le indicazioni scaturite dall’incontro del 18 marzo tenutosi tra i rappresentanti delle tre organizzazioni di categoria, l’assessore allo Sviluppo economico Giorgio Vindigni ed il presidente della III commissione consiliare Salvatore Carbone.
“Sin da quando abbiamo iniziato a lavorare sul regolamento della zona artigianale – dice il presidente della Cna di Scicli, Guglielmo Trovato – il nostro obiettivo è stato quello di fare gli interessi delle imprese già insediate nell’area di contrada Zagarone, anche e soprattutto perchè da queste ultime è partito l’input di apportare delle modifiche che abbiamo condiviso e portato avanti. Oggi mi accorgo, però, che c’è il tentativo, da parte di qualcuno, di screditare il lavoro fatto e di mettere in cattiva luce l’operato della nostra organizzazione”.
“Penso che il clima creato negli ultimi tempi – aggiunge Trovato – non permetta a nessuno di lavorare serenamente sugli obiettivi comuni, come penso altresì che i chiarimenti possano e debbano essere chiesti a quelle figure all’interno della nostra organizzazione deputate a fornirle, assolutamente disponibili in tal senso”.
La Cna auspica che, alla fine dell’iter di approvazione, il Consiglio comunale, che è l’organismo competente in materia, possa esitare un regolamento teso a disciplinare in modo chiaro e completo la gestione dell’area artigianale e, al contempo, arrivare in breve tempo all’emanazione di un bando che permetta ad altre imprese di trasferire la propria attività nella zona artigianale di contrada Zagarone. L’auspicio è che ciò possa essere fatto senza difficoltà e senza incorrere nel rischio di dover affrontare lunghi ed onerosi contenziosi che ne blocchino nei fatti lo sviluppo.