RIUSCIAMO A FARE SCOPPIARE L’AMORE IN CITTA’? La riflessione di Giombattista Ballarò

Alcuni mesi fa, mi capitò di leggere un articolo che parlava d’un giovane ragusano che si stava impegnando a fare scoppiare l’amore nella sua città. Oggi, apprendo dalla stampa che questo stesso giovane il cui nome era Luca Piazzese, dopo lunga sofferenza per una grave malattia, lo scorso 24 marzo è passato a miglior vita. Non ho avuto il piacere di conoscere questo trentacinquenne ragusano, molto stimato per le sue lotte nel sociale, per essere a fianco dei giovani, per l’impegno a promuovere nuovi spazi culturali, ma a me è bastato quello slogan con il quale si proponeva di fare scoppiare l’amore in città, per stimarlo come se lo conoscessi da una vita.Penso da sempre che non occorra conoscere le persone per apprezzarne i loro comportamenti, il loro impegno, le loro opere, tant’è che sarà capitato a tantissimi d’innamorarsi d’un poeta, d’un pittore dei secoli scorsi, pur non avendoli conosciuti, ma potendo godere dei loro scritti o delle loro opere d’arte. Se ciascuno di noi avesse la capacità di emulare uomini che si spendono nella società per far crescere gli altri, piuttosto che andare appresso a certi lestofanti, non ho alcun dubbio che la società in cui viviamo sarebbe di gran lunga migliore. Non ci vorrebbe nemmeno molto, basterebbe partire dal presupposto che la politica non è rissa ma confronto; basterebbe che i proclami delle campagne elettorali di tutti i candidati politici trovassero conferma nel loro impegno di eletti; necessiterebbe una maggiore etica in coloro che rappresentano il popolo nelle Istituzioni; occorrerebbe un maggior senso di umiltà in tutti, per rendere possibile quel confronto anche con chi pensa diversamente da noi, che invece viene visto come un nemico da abbattere ad ogni costo. In pratica, nulla di trascendentale, semplicemente un ritorno al buonsenso ed alla moderazione, sarebbero sufficienti per fare scoppiare l’amore.
Dedicato a Luca Piazzese