Altro caso di interruzione colposa della gravidanza ai danni d una donna, approda davanti ai giudici del Tribunale di Modica, dopo che il Gup ha disposto il rinvio a giudizio di tre medici dell’Ospedale Maggiore. I fatti sono stati denunciati da una coppia modicana, I.C, 29 anni, la gestante, e F.L., 28 anni, il marito, che si sono costituiti parti civili attraverso gli avvocati Giovanni Favaccio e Bartolo Iacono. Imputati sono F.S., 47 anni, modicana, medico di turno nella divisione di Ostetrica del “Maggiore”, difesa dall’avvocato Rinaldo Occhipinti, E.A, 64 anni, modicano, e A.S., 53 anni, di Rosolini, difesi dagli avvocati Mario Caruso e Giovanni Giuca, medici responsabili della sala parto. La gestante era alla quarantunesima settimana. Secondo l’accusa, la prima non avrebbe individuato la presenza del cordone nucale, omettendo, quindi, di diagnosticare tempestivamente la pericolosità del quadro clinico che si era venuto a determinare durante la gravidanza. Il perito della Procura, Vincenzo Coco, era stato chiaro ritenendo censurabile il comportamento dell’ostetrica e omissivo durante il breve periodo di degenza della donna, che invece avrebbe dovuto procedere col cesareo. Gli altri due imputati non avrebbero rilevato la sofferenza ipossica fetale da stenosi serrata in assenza di segnali cardiaci alle 15,30 del 4 marzo 2009, attendendo, invece, il parto spontaneo. Un quarto d’ora dopo, la donna partorì il feto già morto. Col cesareo, secondo l’accusa, il bambino serebbe nato vivo. Il processo proseguirà il prossimo 16 giugno.
Interruzione colposa di gravidanza. Processo a tre medici del “Maggiore” di Modica
- Aprile 1, 2011
- 10:42 am
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