RAGUSA-CATANIA, PER LA CISL LA MARCIA LENTA DA SOLA NON BASTA

“La marcia lenta, da sola, non servirà a far cambiare indirizzo ai Governi nazionale e regionale sul progetto del raddoppio di carreggiata della Ragusa-Catania”. A sostenerlo il segretario provinciale dell’Ust Cisl di Ragusa, Enzo Romeo, dopo la decisione assunta dal comitato ristretto di tenere la mobilitazione di protesta il prossimo 14 aprile. “E’ da ritenere positiva, invece – dice il vertice dell’organizzazione sindacale che, da sempre, ha seguito l’evolversi della complessa e intricata vertenza, avanzando anche specifiche proposte sul rilancio da attuare nell’area iblea in termini infrastrutturali – l’idea di tenere delle iniziative di protesta a Roma e a Palermo, proprio dinanzi a quelle sedi da cui si attende, ormai da troppo tempo, la sottoscrizione dei provvedimenti necessari per sbloccare la fase di impasse. Auspichiamo che questi percorsi possano essere effettuati nel più breve tempo possibile. E che, soprattutto, si calendarizzino tutti gli eventi che vanno portati avanti. Il comitato ristretto è chiamato ad assumere questo ulteriore onere, quello di seguire passo dopo passo le varie iniziative di protesta programmate”.
Per il segretario Romeo c’è una esigenza specifica che sta emergendo proprio in questi ultimi giorni. “Stiamo infatti assistendo – aggiunge – ad un’attenzione, quella del nostro territorio provinciale, che rischia di scemare, se non addirittura di frantumarsi, nel momento in cui verrà ulteriormente definito l’iter per l’autostrada Siracusa-Ragusa-Gela. E’ evidente che un versante della nostra provincia premerà affinchè si possano sbloccare le procedure dell’autostrada ponendo meno pervicacia su quelle per la Ragusa-Catania. Chiediamo, dunque, che si possa accelerare la sensibilizzazione da tutti auspicata nei confronti dei Governi nazionale e regionale per arrivare in tempi brevi alla concretizzazione dell’avvio dei lavori del raddoppio di carreggiata”.
Per il segretario Romeo, inoltre, è utile verificare se ed in che termini il metodo utilizzato dal comitato ristretto possa essere utilizzato anche per altre opere infrastrutturali presenti sul territorio. “Il confronto e soprattutto l’azione – continua l’esponente della Cisl – sono elementi che possono tornare utili per sbloccare altre situazioni che, da decenni, attendono il compimento di passi in avanti. Non bisogna limitarsi, quindi, solo alla fase di denuncia ma occorre essere attenti e vigili per far sì che gli impegni assunti dai vari Governi possano poi essere rispettati”.

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