Laboratori live e kit per preparare il cioccolato di Modica direttamente a casa. Un’altra intensa giornata, oggi, per i componenti dell’Accademia Italiana della Cucina, provenenti da varie parti d’Italia e che in questi giorni sono in provincia di Ragusa per un percorso culturale e scientifico senza mai abbandonare il gusto e l’ottima gastronomia, su iniziativa della delegazione di Modica presieduta dall’avvocato Carlo Ottaviano. Stamani, grazie ai maestri pasticceri aderenti al Consorzio di Tutela del Cioccolato di Modica, negli stabilimenti della Gerratana srl, si sono svolti i laboratori dal vivo per spiegare come si produce il cioccolato modicano, quale impasto va utilizzato e in che misura gli ingredienti sono miscelati per realizzare le buonissime tavolette ormai famose nel mondo e realizzate secondo un’antica ricetta azteca riprodotta anche nel 1700 in alcune famiglie nobiliari della vecchia Contea di Modica, come ha ricordato più volte la professoressa Grazia Dormiente sabato mattina durante il convegno nazionale “La Dolce Contea”. Gli accademici hanno poi visitato oggi pomeriggio i luoghi più caratteristici di Modica, trovando spazio anche per uno shopping di prodotti gastronomici dolciari. Ieri sera, al ristorante “Al Carato” di Modica, presso l’hotel Torre del Sud, si è svolta invece la cena di gala, l’occasione per offrire una splendida vetrina dell’alta cucina iblea e non solo. La cena di gala, in onore del presidente Giovanni Ballerini, vertice dell’Accademia Italiana della Cucina, si è aperta con un tributo alla cucina giapponese. Un vero incontro col gusto, con takoyaki e sushi, proposti dai giovani cuochi Tomoko e Ken dal Giappone. Poi un ricco ed articolato menù presentato dagli chef artefici delle prelibate portate, che di volta in volta si sono alternati al podio per spiegare i “segreti” dello loro ricercata cucina. I tanti accademici provenienti da varie parti d’Italia sono rimasti favorevolmente colpiti dalla raffinatezza e dalla bontà dei piatti proposti. Tanto spazio alla creatività degli chef siciliani. Come antipasto le tartare di branzino, con gocce di cioccolato, crostino con gelato al caciocavallo e sedano in pastella, preparati da Massimo Giaquinta di Caol Ishka, Siracusa. Si è poi passati alla rivisitazione di un piatto tipico, col timbalo di cavatelli all’anormale con pesce bandiera e crocchetta di ricotta al finocchietto, proposto da Vincenzo Gulino, Pietre Nere Resort, Modica. Merluzzo salato scottato con topinambur e spuma di mandorle pizzute è stato il gradito secondo proposto da Salvatore Carpenzano, Torre d’Oriente, Modica. Applauditissimo lo chef Stefano Rosa della Fattoria delle Torri di Modica, come del resto gli chef che lo hanno preceduto, che ha preparato come dolce per la serata una vera e propria evocazione di Sicilia, con un miscuglio di caffè, mandorle, pistacchio di Bronte, cui ha fatto seguito piccola pasticceria con il coinvolgimento delle pasticcerie locali. Non potevano poi mancare i biscotti secchi, i dolci da riporto, le “mpanatigghie”, ampiamente dibattuti in mattinata, essendo stati anche oggetto di buona parte del congresso nazionale a Palazzo Grimaldi.
MODICA: UN’ALTRA GIORNATA DEDICATA AL GUSTO E ALL’ARTE PASTICCERA. IERI SERA CENA DI GALA CON UN OMAGGIO CULINARIO AL GIAPPONE.
- Aprile 3, 2011
- 7:38 pm
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