“Non avremmo voluto arrivare alla programmazione di pesanti azioni di lotta. Né i lavoratori delle strisce blu né la Cgil volevano arrivare a tanto, ma la posizione di arcigna chiusura da parte dell’Amministrazione induce oggi questo Sindacato a proclamare, a decorrere dalla data odierna, lo stato di agitazione, accompagnato dall’istituzione, nella piazza antistante il Palazzo di Città, di una “Tenda di Protesta Permanente”, che resterà lì fino a quando non saranno recepite totalmente e tradotte in atti amministrativi le legittime rivendicazioni occupazionali dei lavoratori, che nei prossimi mesi saranno interessati da spregiudicati processi di esternalizzazione attraverso le misure del “project financing”, decisi in conseguenza della delibera del C.C. n. 172 del 29.12.2010″. Parte la forte protesta degli operatori della Multisosta che annunciano la lotta attraverso Salvatore Terranova, segretario della Cgil. “Non si può che ricorrere a queste estreme misure di lotta – dice questi – dopo diversi mesi di improduttivo confronto e soprattutto dopo l’infausto esito dell’incontro dello scorso aprile, nel quale, ancora una volta, l’Amministrazione per bocca del Sindaco ha inteso alzare un muro pur di non comprendere il quadro delle legittime motivazioni avanzate dagli operatori delle strisce blu a sostegno delle garanzie dei loro livelli occupazionali. Soltanto questi dipendenti saranno soggetti a rischi altissimi dal progetto della maggioranza, la quale, tra l’altro, pensa, erroneamente, di star promuovendo processi imprenditoriali innovativi, non memore, forse, di analoghe esperienze in altre realtà i cui esiti, a distanza di solo pochi anni, sono annoverati tra i risultati più perniciosi prodotti dalla sfrenata cultura liberista di questo ultimo ventennio. Vien da dire che a Modica, come sempre, riusciamo a giungere troppo tardi, commettendo, persino, l’errore di pensare di star facendo chissà quale prodigio innovativo, quando, invece, vengono ri-proposte concezioni politiche ed economiche che altri, quelli veramente avanzati, oggi derubricano a ferri vecchi. Forse qui risiede, anzitutto, la causa prima del nostro vertiginoso indietreggiare. Ma veniamo ai fatti, che sono poi quelli che, se correttamente riportati, danno il senso di chi ha ragione o di chi si è sforzato di impostare secondo una ottica ragionevole e complessiva la problematica che da parecchi mesi è sotto i riflettori della politica e dei diretti interessati. Nel mese di dicembre 2009 la Cgil, dopo intensi e snervanti incontri per mettere al sicuro da procedimenti di licenziamenti collettivi il personale, sottoscrive con l’Assessore al Ramo, in rappresentanza dell’Amministrazione, un accordo che prevedeva l’impegno della Giunta di non far ricorso a licenziamenti né di esternalizzare i servizi e il personale della Modica Multiservizi. Poi il 28 dicembre 2010 la CGIL, assieme agli altri Sindacati, sottoscrive con l’Assessore al Ramo, in rappresentanza della Coalizione di maggioranza, un accordo, in virtù del quale la Giunta comunale si è impegnata a realizzare due società partecipate: la prima a totale capitale pubblico cui si sarebbero affidati servizi strumentali, la seconda, società pubbico-privato, cui si sarebbe dovuto affidare, con procedura ad evidenza pubblica, il cosiddetto servizio a rilevanza economica (il servizio delle strisce blu). Su questo assetto e impostazione sono convenuti tutti e l’accordo è stato sottoscritto all’unanimità. Il giorno dopo la maggioranza consiliare decide altro rispetto a quanto concordato con il sindacato, dando prova del suo analfabetismo sindacale e di relazione. Sono poi stati fatti altri incontri nei quali la CGIL ha fatto tre proposte che vengono rammentate a chi forse dimentica i fatti: 1. Verificare l’assimilabilità del servizio delle strisce blu ai servizi strumentali. Considerato che per le sue caratteristiche, tale servizio presenta ad un tempo connotazioni sia istituzionali che imprenditoriali, la Cgil al tavolo delle trattative nel settembre del 2010 e anche successivamente ha proposto all’Amministrazione di formulare quesito all’Autorità competente per verificare la possibile definizione del servizio come strumentale. Non ci risulta – prosegue Terranova – che la Giunta abbia fatto quanto le è stato richiesto, anche se in sede di Conferenza dei capigruppo i consiglieri e il sindacato hanno avanzato di percorrere questa strada. Neanche ciò che ha deciso la conferenza è stato preso in considerazione. L’eventuale parere positivo avrebbe significato l’accorpamento di detto servizio assieme agli altri servizi in una sola società partecipata; 2. La modifica della delibera consiliare del 29.12. 2010 per riportare le procedure sulle società partecipate nel quadro dell’accordo sindacale sottoscritto, cioè la formazione di due società, una a totale capitale pubblico, l’altra mista, pubblico-privato; 3. Lo stralcio, infine, della questione del personale dal servizio che si vuole esternalizzare attraverso il “project financing”, trasferendolo nella Società “Servizi per Modica”. Il Sindaco e la Giunta comunale hanno ritenuto di non accogliere neanche una delle proposte fatte, anzi hanno chiuso la porta trincerandosi nelle loro posizioni che riteniamo saranno oggetto di riflessione negativa in futuro. La Cgil riconosce come accordo quello stipulato il 28 dicembre 2010 e quello è il punto da cui ripartire, se si vuole dare serietà ai rispettivi ruoli, quello politico e quello sindacale”.
MODICA. PROCLAMATO LO STATO DI AGITAZIONE DEL PERSONALE DELLA MULTISOSTA
- Aprile 8, 2011
- 4:52 pm
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