Ispica. Indagini della Procura concluse contro sei cacciatori

Chiuse le indagini dal Procuratore della Repubblica di Modica, Francesco Puleio, nei confronti di sei persone che, secondo l’accusa, avrebbero cacciato in area protesta e si sarebbero rifiutati di consegnare i fucili alla Polizia Provinciale P.B. e A. B., erano sprovvisti di autorizzazione degli enti preposti alla tutela dei territori denominati “Pantano Secco”, “Pantano Bruno” e “Pantani Longarini” in territorio di Ispica, facenti parte alla rete dei pantani della Sicilia Sud Orientale, dove vige l’assoluto divieto di esercizio venatorio, in quanto classificate aree naturali protette e quindi sottoposte alla relativa tutela penale e paesaggista. Si sarebbero introdotti nell’area di Pantano “Longarini”, con fucili da caccia e munizionamento, esercitando arbitrariamente l’attività venatoria con disturbo alle specie animali. I due, insieme a G.A., C.B., G.B. e A.A. rispondono anche di resistenza a pubblico ufficiale aggravato in concorso. P.B e A.B., furono sorpresi nei pressi del caseggiato denominato “Gerbi” del Pantano “Longarini” da quattro Ispettori della Polizia Provinciale di Ragusa, in servizio di prevenzione e repressione di illeciti in materia venatoria, dove si erano introdotti sprovvisti della prescritta autorizzazione. G.A., C.B., G.B. e A.A., intervenuti sui luoghi su richiesta telefonica degli altri due cacciatori, avrebbero usato violenza e minaccia per opporsi agli agenti che avevano loro richiesto di consegnare le armi ed il munizionamento, nonché di seguirli al Comando provinciale di Ragusa per i consequenziali provvedimenti e la redazione degli atti di contestazione nei loro confronti. Violenza e minaccia segnatamente consistita nel rifiuto, espresso con modi tracotanti ed intimidatori, di consegnare le armi che impugnavano, allontanandosi poi dai luoghi a bordo delle rispettive autovetture, in tal modo impedendo ed ostacolando i pubblici ufficiali a procedere alla loro identificazione, nonché al sequestro delle armi e del relativo munizionamento. I fatti risalgono al 26 dicembre scorso.

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