“E’ quanto meno paradossale quanto accade al Comune di Modica in materia di rilascio di autorizzazioni e concessioni per l’edilizia privata. Sono rimasto basito quando i miei uffici, nell’ambito del monitoraggio sul funzionamento della macchina burocratica ed amministrativa dei nostri enti locali, mi hanno riferito che nel Comune della città della Contea vi sono decine di progetti di investimenti privati posti nel limbo, né bocciati né approvati”.
E’ il presidente di Ance Ragusa, Giuseppe Grassia, a chiarire come la mancata adozione, per inerzia del Comune di Modica, dello studio agricolo-forestale previsto dall’undicesimo comma dell’art. 3 della legge regionale 30 aprile 1991, n. 15, si concretizzi in un grave danno per le imprese che non possono procedere con i loro programmi di investimento.
“Certo che viviamo in uno strano paese – afferma il presidente Grassia – vi sono privati che oggi vorrebbero investire nella nostra terra, creando occupazione e lavoro, i quali sono indotti a dirottare altrove le proprie risorse a causa di una Pubblica amministrazione, inerte e silente, la quale, incredibilmente, si lascia sfuggire pure l’occasione di incamerare risorse “fresche” per non ottemperare agli obblighi previsti dalla legge”. Lo sfogo del presidente di Ance Ragusa lascia sbigottiti. “Tra oneri di concessione e tributi locali connessi agli interventi edilizi, oggi bloccati – continua Grassia – il Comune di Modica potrebbe ricavare qualche milione di euro andando, in tal modo, a rimpinguare le proprie casse che, invece, rimangono vuote”.
Fase di impasse per l’edilizia privata al Comune di Modica Il presidente Grassia: “L’inerzia del pubblico ci danneggia”
- Aprile 15, 2011
- 10:46 am
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