Mi è stato chiesto da un lettore del nostro quotidiano on line cosa ne penso del processo breve. Certo non è facile parlarne, ma provo ad offrire la mia osservazione. Alcune premesse. In quale clima sociale si sta attuando la riforma della giustizia? Ci sono quattro criticità.
1. Berlusconi dal 1993 ad oggi è l’unico personaggio politico in “stato permanente d’indagine giudiziaria”. Avrebbe dovuto mettersi da parte e non l’ha fatto. Tutti gli italiani sanno che per difendersi ha fatto pure ricorso a leggi ad personam, e ha continuato a vincere le elezioni. Deficienza degli italiani o convinzione di un accanimento giudiziario?
2. C’una parte della magistratura che è schierata, che interviene in manifestazioni di piazza, che usa la giustizia con finalità politiche per mandare a casa il Premier: questi reagisce aggredendo e attaccando continuamente il potere giudiziario secondo la logica che ad azione corrisponde reazione.
3. L’opposizione sa che Berlusconi ha, pur se risicati, i numeri per governare, ma poiché non riesce a contrastarlo con un progetto e un leader alternativo credibili, l’unico strada che sta percorrendo è quella del “muro contro muro” al fine di delegittimare il Premier sul piano morale e giudiziario, cavalcando la piazza e appoggiando quella parte di magistratura che lo tiene sotto accusa. La maggioranza sa che l’opposizione non vuole dialogare e che il suo unico obiettivo è criminalizzare e giustiziare il Premier. I fatti morali e giudiziari esistono, ma fino a quando non esistono certezze di reato e chi è accusato ritiene di essere innocente, non possono far cadere un governo, specie se possiede ancora i numeri.
4.C’è infine una stampa nazionale che fa un uso politico dell’informazione sia destra che a sinistra, amplificando ciò che serve alla causa politica e far scontrare le parte e i cittadini.
Dentro questo quadro storico-politico vengo al cosiddetto processo breve o “meno lungo”. Il processo breve è il rimedio ad una causa: se per la maggioranza parlamentare la causa del malessere è il perdurare di un “processo contra personam”, il rimedio è l’approvazione di continue “leggi ad personam”. Il processo breve, sostanzialmente affronta un problema vero e reale in Italia, cioè la lunghezza dei processi che non hanno paragoni in Europa, ma essendo sotto processo Berlusconi è evidente che il provvedimento è viziato, perché favorisce principalmente il Premier e prescrive processi in corso. E così accade che mentre questo Governo non manda in carcere quelli che delinquono perché prescrive i processi, il Governo Prodi, con la legge Mastella sull’indulto attualmente in vigore, gli consente di rimanere fuori. Questa è la nostra giustizia!
E’ uscito di recente un libro dal titolo “cortocircuito”, che narra episodi di mala giustizia in Italia. Ne cito solo tre. Il caso di Sandro Vecchiarelli di Dervio, piccolo paese del Lecchese, che dopo 584 giorni di carcere viene assolto perché si scopre che l’accusa era fondata su una sfilza di “magari” e “probabilmente” che avevano convinto i magistrati che fosse lui l’assassino di Chiara Bariffi, una ragazza di Bellano. E ancora il caso di un maresciallo dei carabinieri, Gian Maria Doneddu, con una brillante carriera professionale, che viene arrestato il 10 giugno 1997 a causa di una trascrizione sbagliata che inseriva erroneamente il suo nome nel verbale di un interrogatorio di un pentito. L’iter giudiziario è durato 11 anni e nel 2009 è stato scagionato e assolto. A Torino, nel quartiere Crocetta, per una casa in eredità è iniziato un processo nel 1957 e si è concluso nel 2003. La Corte di Appello di Milano ha messo la parola fine alla vicenda riconoscendo 25 mila euro di risarcimento a Piera Datta per le lungaggini processuali di una causa che si basava su “presupposti sbagliati e quindi non si sarebbe dovuta iniziare”. Che ci sia bisogno di una giustizia giusta e più veloce è una necessità, ma che vi sia stata messa mano con un quadro critico come quello che ho sopra descritto non fa sperare in un miglioramento della giustizia.
L’OSSERVAZIONE DAL BASSO ……..DI DIRETTORE. IL PROCESSO BREVE: DAI “PROCESSI CONTRA PERSONAM” ALLE LEGGI AD PERSONAM
- Aprile 17, 2011
- 4:15 am
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