Ispica: Le proposte del PD per il nuovo PRG, Stornello: “Vogliamo privilegiare chi ha bisogno della casa, le imprese edili, le attività economiche e il territorio”

Depositati gli emendamenti del Partito Democratico di Ispica alla proposta di Piano regolatore generale. “Si tratta – spiega il segretario cittadino del PD Gianni Stornello – di sedici interventi che sono frutto del lavoro svolto all’interno del partito, dai consiglieri comunali, che ringrazio particolarmente anche per la loro azione in Consiglio comunale, e ancora dai tecnici e dalle imprese edili con cui il PD si è tenuto in contatto. Le proposte che il partito ha avanzato – continua Stornello – privilegiano quanti hanno bisogno della casa, gli artigiani, le attività economiche, il territorio”. Un emendamento importante riguarda la lottizzazione pubblica, la vendita da parte del Comune dei suoli adiacenti all’attuale 167. Tutta l’area è estesa per circa 100mila metri-quadri ed è destinata dal Piano Gangemi a parco. Per il PD questi terreni possono essere invece venduti come suoli edificabili a 70/80 euro al metro-quadro, ben al di sotto delle cifre richieste nelle lottizzazioni private, con il vantaggio per il Comune di recuperare buona parte delle somme impiegate per espropriarli a suo tempo pari a circa 4 milioni di euro. Un altro emendamento riguarda la riduzione del lotto minimo edificabile nella fascia costiera previsto di 5mila metri-quadri, una misura che non tiene conto della realtà esistente e che creerebbe un blocco nell’attività edilizia e la diffusione selvaggia dell’abusivismo. Il PD ritiene che il lotto minimo debba essere abbassato almeno a 2mila metri-quadri. Sempre lungo la fascia costiera i democratici propongono l’eliminazione del tracciato della strada parallela all’attuale litoranea che attraversa il Maccone Bianco, deturpandolo definitivamente, e la possibilità di realizzare edifici a torre. Proposto anche il ridimensionamento del Parco di contrada Scorsone che, così com’è, penalizza le attività agricole e zootecniche dell’area. Per il centro urbano il Partito Democratico propone di ridurre la zona storica, uniformandola alle indicazioni date dalla Regione nel 2000 e limitandola all’area compresa fra le vie Santa Lucia, Meli, XX Settembre e Vittorio Veneto, alla parte di via Fratelli Bandiera e a quelle aree con edifici di particolare interesse fra le vie Duca degli Abruzzi, Rapisardi, Vittorio Veneto, XX Settembre. In particolare, il PD chiede che per gli immobili realizzati fra il 1960 e il 1981 vengano consentite la demolizione e la ricostruzione a parità di volume, sagoma, tecnologia costruttiva, con singola concessione edilizia e previo parere della Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali senza rimandare a successivi strumenti attuativi del Piano regolatore. Un’altra proposta mira a mantenere lo stato attuale di via Brescia che nel Piano è a due corsie separate senza più parcheggio per i residenti e al servizio delle attività commerciali esistenti. Un’attenzione particolare viene posta per contrada Garzalla: il PD chiede che venga mantenuta l’attuale destinazione urbanistica senza distinguere nettamente le attività artigianali da quelle commerciali, visto che molte di esse sono o possono diventare promiscue. Anche per questa zona, i democratici hanno proposto che l’attività edilizia sia realizzabile direttamente con concessione, senza ulteriori piani attuativi. Riguardo al doppio tracciato della circonvallazione, il PD chiede di adottare quello previsto dal Piano territoriale provinciale e non quello della proposta di piano per evitare di vincolare aree inutilmente. Proposta infine l’eliminazione della bretella fra la Statale 115 e la “Scalanova” perché considerata, se non proprio irrealizzabile, sicuramente molto costosa.

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