L’OSSERVAZIONE DAL BASSO ……..DI DIRETTORE. “E’ RISORTO NON E’ QUI”: BUONA PASQUA!

“E’ risorto, non è qui! Sono le parole del vangelo che annunciano la resurrezione di Gesù. Confesso che dire “Buona Pasqua!” è un’affer-mazione così consunta, abusata che si fa fatica a dare ad essa una possibilità di attualizzazione a livello di relazioni umane e sociali.
Vorrei, comunque, augurare ai lettori ciò che la morte e resurrezione di Gesù ha implicato ed implica nella storia che viviamo, e che racchiudo in due parole: “scandalo” e “stoltezza”. L’evento pasquale, sia per i credenti che non, è uno “scandalo”. Etimologicamente lo scandalo è l’inciampo, qualcosa che trovi sulla strada in modo imprevisto e ti fa cadere. E che cosa è che cade, che non regge, davanti a questo Gesù? I Giudei stavano effettivamente aspettando un Messia: Dio l’aveva promesso, la Scrittura era piena di profezie al riguardo e c’era quindi un’attesa enorme. Il popolo, politicamente oppresso dall’Impero Romano, aveva bisogno di un Salvatore. Ma di un Dio salvatore dai tratti ben caratteristici:- Dio forte, vincitore, che umilia i nemici, Dio che libera dal male, un Dio che tratta bene i “credenti”, praticanti. E invece si trovano di fronte un Dio che muore in croce (la crocifissione era la morte dei maledetti da Dio) sentendosi offesi a livello di ragione, così da dire: tu non può essere Dio!. Da qui la seconda parola: “stoltezza”. Solo uno stolto, uno stupido può pensare che la salvezza possa venire da un Dio debole, un Dio che perdona, un Dio che non si vendica dei suoi nemici, un Dio che si lascia calpestare, sputare, flagellare, un Dio che l’autorità politica può schiacciare come schiavo ribelle.
Ecco, la Pasqua è l’accoglimento di Gesù “scandalo e stoltezza”; chi non vuole piegare la propria ragione a questa prospettiva, non potrà mai entrare dentro questo mistero della fede cristiana
Fare dunque gli auguri di Pasqua, in questa nostra società malata, è paradossalmente invitare gli altri ad essere oggetto di “scandalo” e di “stoltezza”, facendo ciò che è bello, buono, bene. Quando infatti ognuno di noi non guarda la pagliuzza nell’occhio dell’altro, risponde al male con il bene, all’odio con l’amore, alla vendetta con la misericordia, allora è una persona che , anche se dice di non credere in Cristo, testimonia che Gesù è veramente risorto, che Gesù nel suo cuore ha ribaltato la pietra sepolcrale, trasformando in luce le tenebre e in vita ogni germe di morte.
Augurare Buona Pasqua è l’invito ad essere uomini e donne “stolti”, cioè persone che credono e agiscono nella società con la stessa prospettiva del Risorto, cioè testimoniando che egli è il Dio dell’amore e della misericordia. Misericordia è un termine che si compone di due parti: miseria e Kardia(cuore). Ebbene la miseria c’era nella società di duemila anni fa e c’è oggi, era nel tempio di Gerusalemme ed è oggi nella chiesa, nei fedeli e nei preti, ma quel cuore che amò e perdonò e che ama e perdona oggi, è quello di Gesù risorto , il quale, proprio perché è Dio e non solo uomo, questa miseria da un lato l’ha denunciata non difendendola, dall’altra l’ha assunta con la sua morte in croce per redimerla e per cambiarla con l’amore e il perdono. Gesù non ha difeso il peccato, la prostituzione, il male, la malvagità, la violenza, (non avrebbe potuto perché il male è oggettivo e non si può difendere, e, anzi, chi lo fa deve pagarne le conseguenze), ma sulla croce non ha emesso un giudizio di condanna, anzi ha preso su di sé il male di quei peccatori, di quelle prostitute, dei farisei che predicavano bene e razzolavano male, che dicevano una cosa e ne facevano un’altra, di quel ladrone accanto a lui al quale dice “Oggi sarai con me in paradiso”. Ed oggi Gesù risorge per fare questo , invitando l’umanità ad accogliere lo “scandalo e la stoltezza della croce” per rendere il mondo più umano e fraterno.
Fare gli auguri di Buona Pasqua senza entrare in questa logica evangelica, vuol dire lasciare Gesù inchiodato nella croce. E l’augurio che allora possiamo farci è quello di non continuare ad inchiodarlo sulla croce ma di farlo risorgere dentro di noi, ben sapendo che chi accetta di farlo risorgere dentro di sé , sarà , come Gesù, “scandalo e stoltezza” per gli altri. Buona Pasqua!

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